Peppe tradito dal suo grande cuore. Pugnaloni: «Era un uomo determinato»

Giuseppe Beccacece
OSIMO -  Osimo piange un uomo che ha dato tanto per la sua comunità. È morto ieri d’infarto Giuseppe Beccacece, ex dirigente della Lenco e poi Sogemi e...

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OSIMO -  Osimo piange un uomo che ha dato tanto per la sua comunità. È morto ieri d’infarto Giuseppe Beccacece, ex dirigente della Lenco e poi Sogemi e consigliere comunale di maggioranza per 15 anni. Peppe, come tutti lo chiamavano a Osimo e in particolare alla Stazione dove abitava, era in forze. Tanto che negli ultimi giorni aveva anche potato le piante nel giardino della sua casa di via Gioberti. Ieri mattina ha avvertito un malore e si è recato al pronto soccorso di Osimo dove la situazione sembrava rientrata. Poi però, in poche ore, si è aggravato ed è stato soccorso a casa dal 118 che ha tentato una disperata corsa a Torrette. Ma per lui, 70enne, non c’è stato nulla da fare. 

A piangerlo la moglie Gabriella, i figli Giovanni e Giacomo e i tanti compagni d’avventura politica. Peppe è stato infatti uno dei big della lista civica Liberi e Forti, rappresentandola come consigliere comunale per tre legislature, dal 1999 al 2014, con la carica anche di vicepresidente del consiglio. Per il movimento civico latiniano si è speso anche alle comunali 2019 candidandosi nella lista Green. 

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«Ci ha lasciato un uomo capace, dinamico, determinato. Una figura storica prima alla Lenco Italia, poi Sogemi, oggi Ce.bi., ne era responsabile amministrativo. Un uomo impegnato in politica e nel volontariato, un avversario - commenta il sindaco Pugnaloni - con il quale mi confrontavo spesso perché sempre costruttivo». È stato tra i fondatori e attuale revisore del comitato osimano della Misericordia, il cui governatore Claudio Gioacchini lo ha ricordato come «uno dei primi che ha contribuito alla nascita della nostra Confraternita. Che Iddio gli renda merito per il grande uomo che è stato». Parole di stima anche dal presidente del consiglio Giorgio Campanari: «Un uomo buono, un punto di riferimento». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico