Il presunto killer non confessa, notte d'interrogatori senza risposte. All'alba trasferito in carcere

Il presunto killer non parla, notte d'interrogatori senza risposte. All'alba trasferito in carcere
ANCONA - Dopo una notte di interrogatorio serrato, è stato portato in carcere Fatah Melloul, l’operaio algerino di 28 anni residente a Montecarotto, in Vallesina: nei...

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ANCONA - Dopo una notte di interrogatorio serrato, è stato portato in carcere Fatah Melloul, l’operaio algerino di 28 anni residente a Montecarotto, in Vallesina: nei suoi confronti è scattata la misura del fermo perché, secondo gli inquirenti, è gravemente indiziato del delitto di Klajdi Bitri, il 23enne d’origine albanese trafitto e ucciso ieri pomeriggio a Sirolo con un colpo di fiocina per una lite stradale, in via Cilea.

Interrogato per tutta la notte al Comando provinciale di via della Montagnola dal pm Marco Pucilli, il presunto omicida, assistito da un avvocato d’ufficio, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Dunque non ha confessato il tragico delitto, ma gli investigatori ritengono che ci siano gravissimi indizi di colpevolezza nei suoi confronti, al punto che è scattata la misura del carcere. Il 28enne, che stamattina all’alba è stato portato a Montacuto, era stato catturato ieri sera a Falconara dai carabinieri del Radiomobile di Osimo, dopo 4 ore di ricerche.

Come si vede da un video dell’arresto, avvenuto con l’utilizzo del taser vista la pericolosità del soggetto, poi scoppiato in lacrime, accanto a lui c’era la fidanzata con cui, dopo il delitto, a bordo di una Opel Zafira nera era andato a Falconara per concedersi una battuta di pesca subacquea, utilizzando - secondo gli investigatori - la stessa fiocina con cui sarebbe stato ucciso Bitri. Nei confronti della donna, al momento, non sono scattati provvedimenti.

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Corriere Adriatico