Derubati del camper in Spagna "Il ministero ci ha abbandonato"

Derubati del camper in Spagna "Il ministero ci ha abbandonato"
OFFAGNA - Una vacanza in Spagna si trasforma in un incubo per una famiglia offagnese. Padre, madre e figlio minorenne,...

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OFFAGNA - Una vacanza in Spagna si trasforma in un incubo per una famiglia offagnese.




Padre, madre e figlio minorenne, derubati del camper, restano per tre giorni solo con qualche decina di euro e un cellulare scarico a Madrid, col consolato italiano chiuso. "Se non fosse stato per un amico che dall'Italia ci ha prepagato il volo di rientro e per un albergatore che ci ha ospitato a prezzo stracciato, non so come avremmo fatto".



Il racconto di Francesco Manuali, 50enne offagnese, è intriso di rabbia contro le istituzioni "perché hanno fatto sentire abbandonata una famiglia italiana all'estero". Francesco, la moglie Sabrina e il figlio di 12 anni erano partiti col loro camper il 14 agosto. Un Ford Transit da 6 posti comprato nel 1994, con tanti km percorsi in giro per l'Europa. Si sono fermati prima a Lourdes, poi nei Paesi Baschi e quindi il 23 agosto l'arrivo a Madrid.



"Abbiamo parcheggiato il camper in Avenida Menendez Pelayo, una strada vicina al centro, dove erano posteggiate tante altre macchine con strisce blu a pagamento - racconta Francesco -. Siamo andati a fare una passeggiata portandoci dietro solo qualche decina di euro e lasciando il resto ben nascosto nella nostra casa ambulante, ma quando siamo ritornati verso le 16 il camper era sparito, rubato. Siamo andati alla stazione di gendarmeria a fare denuncia e ci han detto che molto probabilmente il camper era già diretto verso il Marocco per rivederne i pezzi".



Il guaio è che dentro al camper c'erano altri soldi, circa 300 euro, più bancomat, documenti d'identità, vestiti, fotocamera, cellulare della moglie e i caricabatteria. "Così anche il mio cellulare già mezzo scarico si è spento presto. Il consolato il sabato era chiuso ma fortunatamente un albergatore ci ha fatto dimorare a un prezzo di favore con un pasto per mio figlio".



Il lunedì i tre tornano dal consolato, "ma ci han detto - racconta ancora il signor Manuali - che non potevano far nulla, che bastava la denuncia fatta alle forze dell'ordine per poter far tutto, guidare o prendere un aereo. Solo grazie ad un amico siamo riusciti a farci prepagare un volo per il martedì. Il lunedì sera siamo andati in aeroporto e abbiamo dormito lì senza più un soldo se non per un pasto per nostro figlio, con gli stessi vestiti da tre giorni e un cellulare ricaricato grazie all'albergatore. Ma è possibile che nessuna istituzione ha potuto aiutarci?".



Francesco ha inviato ieri una lettera al ministero degli Esteri sia italiano che spagnolo per denunciare la sua disavventura.



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