SENIGALLIA - Attimi di tensione in piazza Simoncelli nel primo pomeriggio di ieri dove un gruppo di olandesi si è arrabbiato per il conto del ristorante. Il buon senso del...
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Non parlavano in italiano ma i toni lasciavano comprendere il fatto che fossero minacciosi e furiosi. A riportare la calma è stato in un primo momento l’avvocato Alessandro Angeletti che stava passando in piazza Simoncelli e ha cercato, con uno di loro che parlava inglese, di far capire che in Italia si paga il coperto quando il cameriere ti serve al tavolo da mangiare. «Ho visto questa tavolata di ragazzotti – racconta l’avvocato –, appena finito di mangiare hanno chiesto il conto e si sono letteralmente fiondati all’interno del locale contestando il pagamento del coperto. Ho cercato di spiegare che in Italia è previsto il pagamento del coperto in qualsiasi ristorante, facendogli capire anche che 1,50 euro a testa era pure un prezzo basso. Alla fine è stato il buon senso del proprietario a riportare la calma». Per 18 euro il titolare non se l’è sentita di far valere le proprie ragioni, pur avendole, e ha ceduto. Erano dodici ragazzi che avrebbero potuto reagire male, essendo oltretutto molto arrabbiati. Ha preferito applicare uno sconto. «Purtroppo con gli stranieri non è la prima volta che accade – spiega Romino Sulku, socio del ristorante Pizzeria Simoncelli –, ho preferito finirla lì facendogli lo sconto sul coperto. Avevano torto però, vista la circostanza, ho fatto prevalere il buon senso».
Non c’era modo di farli ragionare, il braccio di ferro non avrebbe portato a nulla. Erano ragazzi, alcuni molto giovani forse nemmeno maggiorenni, e il titolare anche in segno di accoglienza ha preferito offrire quel coperto. Non era tenuto a farlo ma Senigallia è anche questa. Una città ospitale che cerca di andare incontro ai turisti anche quando non hanno per niente ragione. Un episodio che ha amareggiato quanti hanno assistito. «L’Italia non è il paese dei balocchi – commenta l’avvocato Alessandro Angeletti -. Abbiamo le nostre regole e leggi che vanno rispettate perché nessun italiano si sognerebbe di entrare in Germania e dettare legge sul conto di un ristorante». Qualcuno ha temuto potessero creare qualche danno, se contrariati, e tutti hanno molto apprezzato la reazione, accomodante, del titolare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico