ANCONA - Per depistare le forze dell’ordine aveva pensato di nascondere la maggior parte delle partite di droga da immettere sul mercato a casa di amici. Persone che, stando...
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L’escamotage da lui ingegnato non ha dato i frutti sperati. L’uomo, infatti, è finito in manette martedì mattina dopo una triplice perquisizione: quella personale e quelle avvenute nelle sua abitazione e nell’appartamento dove vive una sua coppia di amici. In tutte le occasioni, le ispezioni hanno dato esito positivo e nella mani degli uomini della Narcotici è finito oltre un etto di droga, tra marijuana, hashish e cocaina. Un bazar di stupefacenti, ipotizza la polizia, destinato soprattutto ai giovani e giovanissimi anconetani in cerca di sballo. Dopo una notte ai domiciliari, il 28enne – di professione operaio – è tornato libero ieri mattina. Davanti al giudice Elisa Matricardi, dopo la convalida dell’arresto, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa. Avrebbe ammesso la responsabilità additate dalla procura che contestata la detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Gli agenti guidati dal vice questore Carlo Pinto sono arrivati a stringere il cerchio attorno all’imputato dopo giorni di appostamenti e pedinamenti attraverso i quali è emerso il modus operandi del pusher.
Stando a quanto riscontrato, il 28enne era solito detenere la droga che poi destinava allo spaccio nelle abitazioni di persone da lui conosciute, spesso ignare. Martedì, i poliziotti hanno eseguito un blitz in un’abitazione in zona Poggio, dove abita una coppia di amici del 28enne e in un armadio sono state trovate tre buste: una con 30 grammi di cocaina, in altre due 90 grammi di marijuana. Nella lista degli oggetti sequestrati dagli investigatori ci sono anche un bilancino di precisione, un cutter con lama annerita e con tracce di hashish, un paio di forbicine in metallo con una minima quantità di “erba”. Anche la perquisizione personale ha dato esito positivo, perché addosso al 28enne sono state trovate sette piccole confezioni di cocaina, uno spinello di marijuana e la somma di 700 euro in contanti. I soldi, secondo la procura, sarebbero frutto dell’attività di spaccio intrapresa dall’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Calogiuri. La seconda ispezione ha riguardato l’appartamento dove vive l’operaio, a Ponterosso. Qui è stato sequestrato un quantitativo modico di marijuana e hashish. La Procura aveva disposto la misura cautelare, revocata ieri mattina è stata subito rimossa dal giudice al termine del patteggiamento. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico