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ANCONA - A dare l’allarme è stato il coinquilino. «Correte, il mio amico non risponde, è svenuto!», gridava al telefono con l’operatore del numero unico d’emergenza 112. Tempestivamente è stata attivata la task force dei soccorsi, anche perché l’uomo, in arresto cardiaco, veniva descritto come particolarmente corpulento. Dunque, si è reso necessario l’intervento congiunto di 118 e vigili del fuoco.
L’emergenza
Ma l’esito è stato drammatico: il paziente è morto sotto gli occhi dei soccorritori.
I soccorsi
La macchina dei soccorsi si è attivata tempestivamente, dopo che è stato dato l’allarme al 112. Quando l’equipaggio del 118 è intervenuto nell’abitazione, l’uomo aveva un arresto cardiaco in corso, poi ha perso i sensi. La situazione è peggiorata drasticamente e, nonostante i tentativi di rianimarlo, non c’è stato nulla da fare per salvargli la vita. È spirato poco dopo, sotto lo sguardo disperato del suo coinquilino che non si dava pace. Secondo la ricostruzione della polizia, è stato lui a lanciare l’Sos nel momento in cui ha trovato l’amico con cui condivide l’appartamento in preda a un malore. Per gli investigatori, non è escluso che il malore possa essere stato causato dall’assunzione di droga, ma ora si attendono i riscontri da parte della procura dorica.
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Corriere Adriatico