MONTEMARCIANO Si era fermato a una stazione di servizio di Marina di Montemarciano nel cuore della notte, l’ultimo giorno della sua vacanza marchigiana. In auto era salita...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Entrambi erano stati arrestati dopo poco più di un mese di indagini dei carabinieri di Senigallia. Sono finiti alla sbarra con il giudizio immediato chiesto dal pm Rosario Lioniello. E tutti e due sono stati condannati dal collegio penale a cinque anni di reclusione ciascuno per il reato di rapina aggravata. Il viado, 38enne difeso dall’avvocato Francesco Conti, si trova nel carcere di Reggio Emilia, nella sezione dedicata ai transessuali. Il 24enne, assistito dal legale Nicoletta Pelinga, è ai domiciliari, a Falconara. La rapina è avvenuta la notte del 25 agosto dello scorso anno.
La vittima, un 41enne residente in Lombardia, stava proseguendo a bordo della sua auto in direzione nord, quando a un certo punto aveva deciso di fermarsi a una stazione di servizio di Marina. È stato lo stesso 41enne, parte civile al processo, a raccontare quando accaduto quella notte. «Mi sono fermato alla stazione di servizio – ha ricordato la vittima – e si è avvicinata quella che sembrava essere una donna. Senza dirmi niente è salita in auto dicendomi che le serviva un passaggio. Appena ho capito che era una trans le ho detto di scendere subito». Al che la brasiliana avrebbe prima offerto al 41enne la compagnia di una sua amica («perché io non ti piaccio?»), poi al rifiuto della proposta avrebbe iniziato a colpire in faccia il potenziale cliente. «Mi hai rovinato la piazza, me la pagherai», avrebbe continuato a dire l’imputato. In un secondo momento, l’aggressione è stata coadiuvata dal 24enne. «Sono stato invaso da una scarica di pugni – ha detto la persona offesa -. Appena sono riuscito a fuggire, sporco di sangue e con i vestiti lacerati mi sono immesso a piedi sulla carreggiata per chiedere aiuto. Nessuno si è fermato ad aiutarmi. Dalla paura me la sono fatta sotto». I due brasiliani, alla fine, erano riusciti a fuggire con l’auto della vittima e a rubare il borsello con dentro documenti e circa 70 euro. La vettura, una Toyota Yaris, era stata recuperata dai carabinieri la notte stessa della rapina. Era finita in una scarpata, non tanto distante dal luogo dell’aggressione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico