Marina di Montemarciano devastata dalle mareggiate, è polemica: «Che fine hanno fatto i 12 milioni?»

MONTEMARCIANO - La furia delle mareggiate distrugge ristoranti e stabilimenti e larghi tratti della costa tra Marina e Marzocca devono periodicamente fare i conti con la forza...

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MONTEMARCIANO - La furia delle mareggiate distrugge ristoranti e stabilimenti e larghi tratti della costa tra Marina e Marzocca devono periodicamente fare i conti con la forza della natura. I titolari delle attività non sanno più a che santo votarsi e incrociano le dita affinché il mare abbia pietà dei loro locali. «Ma così non si può più andare avanti» dicono in tanti, dai fratelli Mengucci di Heidi, ad Alberto Berardi, da Andrea Caracciolo di Acqua Salata a Matteo Emiliani de La Cala.

 

«Siamo allo stremo e verrebbe voglia di chiudere tutto e andare altrove e anche chi ha una casa su questo tratto di mare è disperato: ogni volta è la stessa storia, danni gravissimi e nessuno muove un dito». 

La replica 

Nell’occhio del ciclone politici e amministratori. Ma Damiano Bartozzi, sindaco di Montemarciano, prova a spiegare la situazione, dopo aver verificato di persona i danni. «Eravamo preoccupati per la pioggia caduta abbondantemente che ha innalzato il livello del torrente Rubiano – dice -, io e il vice sindaco abbiamo deciso di monitorare il livello del torrente con personale del Comune fino alle 3 del mattino e poi con la protezione civile fino alle 6. Per fortuna l’acqua è sempre defluita regolarmente verso mare e non ci sono stati pericoli di esondazione. Mi sono anche recato sul lungomare ancora chiuso al traffico, escluso quello dei residenti. La carreggiata è piena di detriti, manderemo gli operai a pulire e allora avremo una stima corretta dei danni. Per le strutture presenti non ho ancora avuto modo di verificare con esattezza le conseguenze del maltempo». L’opposizione incalza.

Solidarietà e attacco

«Esprimiamo solidarietà agli operatori balneari e ai proprietari delle case che per l’ennesima volta hanno subito danni ingenti – dicono Maurizio Grilli, Fabiola Caprari, Gilberto Ripanti e Renzo Sordoni di Progetto Montemarciano – ma l’amministrazione è inadeguata a rappresentare con dignità la nostra comunità. I ritardi nella procedura per l’utilizzo del finanziamento, stanziato ben 4 anni fa, di 12 milioni di euro per la difesa della costa non sono spiegabili e gli scaricabarile nei confronti di altri soggetti come Regione e ministeri non reggono più. Se oggi non c’è certezza sull’inizio lavori lo dobbiamo solo alle scelte del sindaco e di chi lo sostiene. Ad oggi la cittadinanza non sa quando ci sarà la gara di appalto, non sa quando inizieranno i lavori perché il sindaco è pessimo anche nella comunicazione istituzionale benché spenda 600 euro al mese di risorse pubbliche allo scopo. Torniamo a chiedere un suo passo indietro». Il sindaco replica che a febbraio ci saranno gli ultimi incontri per procedere al progetto esecutivo per la zona e al bando di gara per l’affidamento dei lavori ma ammette che ci sono stati ritardi per i problemi ambientali sollevati dal Wwf, sostenendo però che la Regione si è adoperata per risolvere la situazione. Ma la domanda resta: quando gli operatori e i residenti potranno dormire sonni tranquilli?

 

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Corriere Adriatico