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ANCONA - Sono oltre 4 mila, più precisamente 4.278 (4.111 delle scuole statali, 86 delle paritarie e 81 esterni), gli studenti della provincia di Ancona che a partire da domani saranno chiamati ad affrontare l’esame di maturità. A differenza dell’anno scorso, non si tratta però di tutti gli alunni che hanno frequentato le classi quinte degli istituti superiori.
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Questa volta, infatti, era possibile bocciare, e se comunque le percentuali sono state bassissime, quasi tutte le scuole hanno avuto qualche non ammesso.
Il test calibrato
«Da noi sono tre – fa sapere il dirigente del Vanvitelli-Stracca-Angelini, Francesco Savore -, che non è zero, ma è comunque una percentuale irrisoria. Del resto, eliminato il blocco delle bocciature, era normale che accadesse.
Niente figuracce
Studenti che la preside del liceo scientifico Galilei, Annarita Durantini vede giustamente preoccupati: «Anche se si stanno preparando con serietà e determinazione, c’è in tutti un po’ d’ansia. E questo è normale. Perché l’esame di Stato è un momento importante della propria vita e i ragazzi ci tengono a fare bella figura». La dirigente nega invece che l’ansia possa derivare dal timore di non aver avuto una sufficiente preparazione: «Io sono la prima a dire che la dad ha inciso su tanti aspetti , ma non sul programma svolto. E poi gli studenti sanno che la commissione è composta dai loro professori, che mai chiederanno argomenti che non sono stati affrontati nel corso delle lezioni».
Per il preside dell’artistico Mannucci, Francesco Maria Orsolini: «la dad ha evidentemente amplificato il disagio di chi partiva da condizioni di svantaggio, ma non ci sono situazioni così critiche da mettere a priori a repentaglio il superamento dell’esame». Da tale punto di vista i ragazzi sono perciò relativamente tranquilli. Come lo sono anche da quello dell’emergenza Covid. «Tolto che molti di essi hanno aderito alla campagna vaccinale – osserva Durantini -, in questo momento pensano più che altro all’esame. Del resto se le scuole erano sicure prima, adesso lo sono ancora di più». Al Vanvitelli-Stracca-Angelini, per dire, nell’ultimo mese non ci sono state classi in quarantena, e ora che la scuola è vuota, le possibilità di contrarre il virus durante l’esame sono infinitesimali.
Mascherine e gel
«Certo, tutto può accadere, perché la pandemia non è conclusa – dice Savore – ma a livello organizzativo mi sento abbastanza sicuro. Di mascherine e igienizzanti ne abbiamo a iosa, ci siamo dotati di termoscanner che verranno posizionati agli ingressi e le commissioni prenderanno posto in aule molto grandi. Dove prima stavano in 25 ora troveranno posto in 11». Al Mannucci i problemi di spazio sono talmente irrilevanti, che per scegliere le aule si è pensato più che altro alla loro esposizione al sole. Per quanto invece riguarda i vaccini, Orsolini riflette amaramente: «Dovevano contribuire a dare ai maturandi un pizzico di tranquillità in più, invece alla luce delle ultime notizie di cronaca sono diventati fonte di preoccupazione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico