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SENIGALLIA - «La situazione è grave perchè rispetto al 2014 sono interessate più aree della città che l’altra volta erano state risparmiate». Il sindaco Massimo Olivetti esce dal Coc, il Centro operativo comunale, in viale Leopardi, rabbuiato dopo aver sentito dire da qualcuno che i danni a Senigallia sono inferiori a quelli di 8 anni fa. Sì, perchè sono passati ben 8 anni, eppure non si è riuscito ancora una volta ad evitare l’alluvione.
Cosa è stato fatto da allora e cosa ancora no? «Abbiamo chiesto - esordisce il sindaco - la pulizia dell’alveo che è stata eseguita sei mesi fa dal Vallone al ponte Portone con la Regione che ha affidato l’incarico all’associazione Confluenze e alla Undicesimaora Onlus, la cooperativa sociale nata nel dicembre del 2011 dalla collaborazione con la Fondazione Caritas Senigallia Onlus. Avevamo anche chiesto alla Regione anche la pulizia della foce e invece questa non è stata fatta». Il dragaggio del tratto finale del Misa è al centro di continui dibattiti e interventi dopo l’alluvione del 2014, tant’è che nel corso di una riunione tecnica il Consorzio di bonifica e la Regione avevano convenuto di portare in discarica i primi detriti asportati tra dicembre 2020 e gennaio 2021 prima che il cantiere venisse interrotto per una vicenda giudiziaria.
Le aree di espansione
Poi c’è il discorso ormai annoso delle vasche di espansione. È infatti dei primi anni ‘80 il progetto per far confluire in terreni agricoli parte dell’acqua per diminuire la pressione sulla città.
Le paratie assenti
C’è poi la mancata installazione delle paratie sui ponti che è stata criticata da tanti senigalliesi anche perchè dal ponte degli Angeli l’acqua è tracimata velocemente nella zona del Porto. Ma il sindaco respinge le critiche: «Le paratie erano di fatto inutili perchè un ammasso di legname ha fatto da diga all’altezza del ponte Garibaldi che è stato gravemente danneggiato ed è da ricostruire. Fino al suo rifacimento purtroppo resterà chiuso». Un ponte che come quello del corso ora intitolato alle vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo, andrà ricostruito a campata unica per non creare ostacoli al deflusso dell’acqua in caso di piena.
L’allerta flop
Un discorso a parte riguarda l’allerta meteo. «Nessuno ci ha avvisato - afferma il sindaco - ci è arrivata solo l’allerta gialla per il vento. Poi in serata ho parlato con alcuni amici di Serra de’ Conti e da quello che mi hanno detto ho avuto paura che sarebbe successo qualcosa di grave. Alle 20 ho aperto il Coc e avvisato in più modi i cittadini attraverso i soliti canali e con mezzi dotati di altoparlanti che hanno girato per le strade invitando la gente a salire ai piani superiori».
Gli interventi immediati
Olivetti ora indica il da farsi: «C’è - esordisce - il problema dei rifiuti e dei detriti, poi la pulizia delle tubature e per questo stanno arrivando da tutte le regioni squadre di volontari con idrovore. Bisogna poi pensare subito a ristorare le famiglie in difficoltà».
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Corriere Adriatico