Il sindaco Olivetti: «Più danni dell'alluvione 2014. E non c'è stata l'allerta»

Il sindaco Olivetti: «Più danni dell'alluvione 2014. E non c'è stato l'allerta»
Il sindaco Olivetti: «Più danni dell'alluvione 2014. E non c'è stato l'allerta»
di Roberto Mencarini
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Sabato 17 Settembre 2022, 02:05

SENIGALLIA - «La situazione è grave perchè rispetto al 2014 sono interessate più aree della città che l’altra volta erano state risparmiate». Il sindaco Massimo Olivetti esce dal Coc, il Centro operativo comunale, in viale Leopardi, rabbuiato dopo aver sentito dire da qualcuno che i danni a Senigallia sono inferiori a quelli di 8 anni fa. Sì, perchè sono passati ben 8 anni, eppure non si è riuscito ancora una volta ad evitare l’alluvione.

Cosa è stato fatto da allora e cosa ancora no? «Abbiamo chiesto - esordisce il sindaco - la pulizia dell’alveo che è stata eseguita sei mesi fa dal Vallone al ponte Portone con la Regione che ha affidato l’incarico all’associazione Confluenze e alla Undicesimaora Onlus, la cooperativa sociale nata nel dicembre del 2011 dalla collaborazione con la Fondazione Caritas Senigallia Onlus.

Avevamo anche chiesto alla Regione anche la pulizia della foce e invece questa non è stata fatta». Il dragaggio del tratto finale del Misa è al centro di continui dibattiti e interventi dopo l’alluvione del 2014, tant’è che nel corso di una riunione tecnica il Consorzio di bonifica e la Regione avevano convenuto di portare in discarica i primi detriti asportati tra dicembre 2020 e gennaio 2021 prima che il cantiere venisse interrotto per una vicenda giudiziaria. 

Le aree di espansione

Poi c’è il discorso ormai annoso delle vasche di espansione. È infatti dei primi anni ‘80 il progetto per far confluire in terreni agricoli parte dell’acqua per diminuire la pressione sulla città. Già finanziate nel 2018 con circa 4 milioni di euro di fondi regionali, le vasche sono aree di espansione idraulica con argini rialzati. In caso di piena si attivano con un restringimento degli argini stessi in zona Bettolelle per poi rilasciare gradualmente l’acqua una volta passata la fase critica. In questo modo si diminuisce la pressione sul tratto urbano dove il letto del Misa è più stretto. Sul progetto si è tenuto un serrato dibattito, soprattutto dopo l’alluvione del 2014. L’anno scorso, in occasione della settima ricorrenza dell’alluvione del 3 maggio 2014, il sindaco aveva annunciato l’imminente partenza dei lavori alla prima vasca, ma allo stesso tempo aveva rimarcato che la città non era comunque al sicuro nonostante il rifacimento di alcuni tratti degli argini e la consegna del nuovo ponte. In particolare aveva sottolineato che la zona alla foce era ancora estremamente pericolosa e il resto degli argini non erano da considerarsi sicuri. E per questo era stata sollevata l’opportunità di un tavolo tecnico permanente. «I lavori - esordisce Olivetti - sono iniziati, per quanto riguarda la vasca più grande, a maggio-giugno e termineranno tra circa un anno. C’è da dire che l’acqua l’ha comunque riempita perchè si trova sotto il ponte delle Bettolelle e quindi sotto il livello del fiume. Non sono un tecnico e quindi non so dire di quanto, con le vasche completate, i danni sarebbero stati mitigati. A nessuno può sfuggire che si è trattato di un evento molto veloce e di una portata fortissima». 

Le paratie assenti

C’è poi la mancata installazione delle paratie sui ponti che è stata criticata da tanti senigalliesi anche perchè dal ponte degli Angeli l’acqua è tracimata velocemente nella zona del Porto. Ma il sindaco respinge le critiche: «Le paratie erano di fatto inutili perchè un ammasso di legname ha fatto da diga all’altezza del ponte Garibaldi che è stato gravemente danneggiato ed è da ricostruire. Fino al suo rifacimento purtroppo resterà chiuso». Un ponte che come quello del corso ora intitolato alle vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo, andrà ricostruito a campata unica per non creare ostacoli al deflusso dell’acqua in caso di piena.

L’allerta flop

Un discorso a parte riguarda l’allerta meteo. «Nessuno ci ha avvisato - afferma il sindaco - ci è arrivata solo l’allerta gialla per il vento. Poi in serata ho parlato con alcuni amici di Serra de’ Conti e da quello che mi hanno detto ho avuto paura che sarebbe successo qualcosa di grave. Alle 20 ho aperto il Coc e avvisato in più modi i cittadini attraverso i soliti canali e con mezzi dotati di altoparlanti che hanno girato per le strade invitando la gente a salire ai piani superiori».

Gli interventi immediati

Olivetti ora indica il da farsi: «C’è - esordisce - il problema dei rifiuti e dei detriti, poi la pulizia delle tubature e per questo stanno arrivando da tutte le regioni squadre di volontari con idrovore. Bisogna poi pensare subito a ristorare le famiglie in difficoltà».

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