CHIARAVALLE - Novanta lavoratori ed altrettante famiglie sono col fiato sospeso per la sorte della manifattura tabacchi. Sono giorni cruciali per il futuro della storica azienda...
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Un anno fa il tribunale fallimentare di Ancona aveva revocato la procedura di concordato preventivo dichiarando il fallimento dell’azienda. Evidenti i problemi di natura sociale e occupazionale visto che nella manifattura di Chiaravalle lavorano una novantina di addetti molti dei quali giovani con famiglie e figli a carico. Tra le due proposte di affitto, una proviene da un gruppo che fa capo ad un imprenditore inglese di origine araba e da un imprenditore svizzero che hanno incontrato i lavoratori.
«Questo gruppo ci ha presentato la sua proposta – dicono i sindacalisti – che abbiamo ritenuto positiva e che garantirebbe un incremento della produzione. Avremmo voluto che le due proposte ci venissero illustrate dai curatori, Francesco Tardella e Paolo Di Paolo, che erano i commissari che hanno decretato il fallimento della manifattura ma non ci hanno voluto ricevere. Contatteremo il prefetto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico