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ANCONA Esondano i fiumi Misa e Nevola, l’acqua invade le strade, le case, garage e scantinati. Auto trascinate via dalla piena, gente salita sui tetti, perfino sugli alberi, per cercare salvezza. Paesi isolati, abitazioni allagate, dove l’acqua ha raggiunto il metro e mezzo.
La situazione
La provincia è in ginocchio per la bomba d’acqua che dal tardo pomeriggio di ieri ha colpito, in particolare, Sassoferrato e la valle del Misa. La paura è grande a Barbara, dove il sindaco Riccardo Pasqualini, ieri sera, ha lanciato un allarme: «Mancano quattro persone all’appello, non sono più tornate a casa: non abbiamo notizie di loro». Si tratterebbe di persone che fino a ieri sera non erano state rintracciate, anche perché le linee sono saltate e i cellulari non funzionano.
Il dramma
Il maltempo si è spostato rapidamente verso Arcevia, dove il sindaco Perticaroli ieri sera parlava di «una situazione gravissima: sulla Provinciale 360 ci sono persone bloccate nel fango, tutto il paese è senza elettricità. Ho invitato le persone a non uscire di casa». I Comuni più colpiti dal maltempo hanno tutti attivato il Coc e stanno valutando di chiedere lo stato d’emergenza. Scuole chiuse anche a Senigallia, dove preoccupa il livello del Misa, atteso dalla piena: per precauzione, il sindaco Olivieri ha invitato i cittadini a salire ai piani alti. Chiuso anche il casello di Senigallia dell’A14. Situazione da allarme rosso anche per il 118: molte ambulanze sono rimaste bloccate mentre portavano i soccorsi, anche sulla Montecarottese. Si sono registrati smottamenti anche nello Jesino, con la chiusura dei vari sottopassi e numerosi allagamenti. Verso la costa, il maltempo ha colpito con meno violenza: alberi e rami sulle strade, allagamenti. Situazione critica anche a Cantiano, nel Pesarese, dove a tarda sera alcune persone dovevano ancora essere rintracciate.
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Corriere Adriatico