Esondano i fiumi Misa e Nevola, allagate le case. Sassoferrato devastato. A Barbara allarme per 4 persone

Esondano i fiumi Misa e Nevola, allagate le case. A Barbara allarme per 4 persone
Esondano i fiumi Misa e Nevola, allagate le case. A Barbara allarme per 4 persone
di Stefano Rispoli
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Venerdì 16 Settembre 2022, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 04:02

ANCONA Esondano i fiumi Misa e Nevola, l’acqua invade le strade, le case, garage e scantinati. Auto trascinate via dalla piena, gente salita sui tetti, perfino sugli alberi, per cercare salvezza. Paesi isolati, abitazioni allagate, dove l’acqua ha raggiunto il metro e mezzo.  


La situazione

La provincia è in ginocchio per la bomba d’acqua che dal tardo pomeriggio di ieri ha colpito, in particolare, Sassoferrato e la valle del Misa. La paura è grande a Barbara, dove il sindaco Riccardo Pasqualini, ieri sera, ha lanciato un allarme: «Mancano quattro persone all’appello, non sono più tornate a casa: non abbiamo notizie di loro». Si tratterebbe di persone che fino a ieri sera non erano state rintracciate, anche perché le linee sono saltate e i cellulari non funzionano. Tra queste, due persone a Contrada Coste, familiari di un ragazzo che si è arrampicato su un albero perché l’acqua aveva raggiunto il tetto della loro abitazione ed è stato salvato dai vigili del fuoco. Nessuna traccia di una mamma con il suo bambino, rimasti bloccati in auto in contrada Acqualagna. Situazione critica anche ad Ostra Vetere, dove è stato chiuso il centro diurno, allagato. Un altra persona risulta scomparsa a Pianello di Ostra. Situazione drammatica a Sassoferrato. «Un disastro - dice il sindaco Greci -. Il territorio è devastato da frane e smottamenti. Ha esondato il Sanguerone, affluente del Sentino, all’altezza di Monterosso». Ma il torrente ha invaso anche il centro abitato, in via Cagli e nei pressi di piazzale Castellucci. I vigili del fuoco hanno soccorso decine di persone in difficoltà, con squadre di supporto da Fermo e Ascoli e i sommozzatori, oltre agli uomini della Protezione civile.

Quelli che prima erano rivoli per colpa della siccità, si sono trasformati in fiumi in piena. Travolto dall’acqua - fino a 240 mm di pioggia caduta in poche ore - l’agriturismo Il Mulino, recentemente ristrutturato. Le auto sono state trascinate via dalla forza dell’alluvione. Una famiglia è stata soccorsa su un tetto dai pompieri, una ragazza è stata tratta in salvo dal tettuccio della sua auto. Si registrano frane al Morello e sulla provinciale che collega Sassoferrato a Pergola. Diverse persone sono state portate all’ospedale per lo choc, per malori o per le ferite riportate negli incidenti. Decine quelle rimaste senza casa e intrappolate nei luoghi di lavoro. 


Il dramma


Il maltempo si è spostato rapidamente verso Arcevia, dove il sindaco Perticaroli ieri sera parlava di «una situazione gravissima: sulla Provinciale 360 ci sono persone bloccate nel fango, tutto il paese è senza elettricità. Ho invitato le persone a non uscire di casa». I Comuni più colpiti dal maltempo hanno tutti attivato il Coc e stanno valutando di chiedere lo stato d’emergenza. Scuole chiuse anche a Senigallia, dove preoccupa il livello del Misa, atteso dalla piena: per precauzione, il sindaco Olivieri ha invitato i cittadini a salire ai piani alti. Chiuso anche il casello di Senigallia dell’A14. Situazione da allarme rosso anche per il 118: molte ambulanze sono rimaste bloccate mentre portavano i soccorsi, anche sulla Montecarottese. Si sono registrati smottamenti anche nello Jesino, con la chiusura dei vari sottopassi e numerosi allagamenti. Verso la costa, il maltempo ha colpito con meno violenza: alberi e rami sulle strade, allagamenti. Situazione critica anche a Cantiano, nel Pesarese, dove a tarda sera alcune persone dovevano ancora essere rintracciate. 
 

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