Bonus santuari per i commercianti "religiosi", sorpresa nella legge di bilancio: ma il contributo è un rebus

La basilica della Santa Casa a Loreto
LORETO - Un bonus per i commercianti delle città-santuario. È stato inserito in extremis nella legge di bilancio. Un contributo unico nel suo genere, sia pure...

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LORETO - Un bonus per i commercianti delle città-santuario. È stato inserito in extremis nella legge di bilancio. Un contributo unico nel suo genere, sia pure di modesta entità: 10 milioni di euro in tutto. Coinvolgerà anche gli operatori commerciali all’ombra della Santa Casa. È infatti destinato ai soggetti «che esercitano attività d’impresa di vendita di beni o servizi al pubblico nei Comuni dove ci sono santuari religiosi». Ad una condizione: i Comuni devono vantare presenze turistiche pari ad almeno tre volte il numero dei residenti.

 

 


Il bonus si esaurirà nel 2021. Difficile immaginare il suo impatto a favore dei negozianti, già messi a dura prova dal Covid. Senza trascurare un fatto: manca nel provvedimento del Governo l’elenco ufficiale dei Comuni che possono vantare un santuario o una reliquia da poter mostrare al Tesoro come prova lampante del proprio diritto ad ottenere i fondi. Il che rischia di creare non pochi imbarazzi al Mef: in linea teorica, migliaia di città potrebbero farsi avanti. Ma c’è tempo per correre ai ripari: oltre all’elenco dei possibili beneficiari, manca anche il decreto attuativo che dovrebbe spiegare come fare per chiedere e ottenere le risorse. Sempre che il decreto, come i 173 ancora in attesa di essere sbloccati dalla manovra, veda la luce, fissando modalità di pagamento e le procedure per ottenere il sostegno. Di certo si sa solo che il bonus santuari, che non ha eguali in nessun Paese del mondo, si può sommare anche al contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali dei centri storici colpiti dalla crisi. Per rendere omogeneo il trattamento, al Tesoro pensano di elargire il bonus alle attività che a giugno 2020 abbiano registrato un fatturato inferiore ai due terzi rispetto a quello del 2019. Per i centri storici il bonus non potrà superare i 150mila euro, oppure essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per gli altri soggetti. Possibile quindi che si segua la stessa strada.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico