SENIGALLIA - Partorisce in ospedale ma rinuncia alla bambina a cui ha appena dato la vita. Una storia di sofferenza mista a coraggio, che ha come protagonista una giovane...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La data precisa della nascita, avvenuta nel corso della settimana, per motivi di privacy è opportuno non specificarla. Le tutele in questo caso sono massime e tutte le donne, che decidono di compiere questa scelta, devono sapere che il loro anonimato sarà garantito in tutti i modi. La bambina è nata sana, in perfetta salute. La madre aveva già manifestato la volontà di non riconoscerla prima ancora di partorirla ed ha poi firmato successivamente la documentazione di rinuncia. Una scelta dolorosa che ha portato questa donna però a dare una chance alla creatura che aveva in grembo. Non ha dato tante spiegazioni al personale. Non era tenuta a farlo. Ha detto solo che, per quanto non voluta quella gravidanza, non aveva colpa il nuovo essere umano che era stato concepito, a cui lei non avrebbe mai potuto negare la vita. Un gesto doloroso e straziante quello di una madre che abbandona in ospedale la figlia appena nata. Al tempo stesso un inno alla vita.
Questa donna avrebbe potuto abortire come la legge le consente di fare. Ci sono anche madri che arrivano a commettere gesti atroci. Come la donna, ancora sconosciuta, che lo scorso anno ha abbandonato la neonata, trovata morta in un impianto di smistamento dei rifiuti ad Ostra. Sono rari i casi in cui una donna sceglie di dare una chance al figlio indesiderato.
«È una scelta dolorosa quella compiuta da questa donna che va rispettata – interviene Michela Gambelli, presidente del Consiglio delle donne –, una donna informata sulla possibilità che la legge dà di partorire in totale anonimato lasciando poi che il figlio, in questo caso la figlia, venga cresciuta da un’altra famiglia. Su questa chance che viene offerta c’è ancora poca informazione da parte delle donne. A Senigallia è presente da qualche anno anche la culla per la vita, in via dell’Angelo, nella struttura che ospita le suore Benedettine. Anche in questo caso, in totale anonimato, è possibile adagiare il neonato nella culla, lasciando che qualcun altro si prenda cura di lui». In ospedale si è subito attivata la procedura che ha portato ad interessare la Procura dei minori.
Tramite i servizi sociali ha avviato il procedimento per assegnare la piccola ad una delle famiglie che hanno fatto richiesta di adozione. La vicenda di questa donna ha commosso anche il personale sanitario. Sarebbe stato più facile per lei interrompere subito quella gravidanza indesiderata ma lei ha scelto di non farlo. Il suo nome non comparirà nell’atto di nascita. Resterà sempre una sconosciuta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico