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JESI - Rifiuti abbandonati nelle periferie cittadine. Dove tocca a residenti e proprietari di terreni rimediare al comportamento dei maleducati. Una nuova segnalazione arriva dal consigliere comunale del gruppo misto Marco Giampaoletti, relativa alla situazione che viene a ripetersi in via Santa Lucia, strada di confine fra Jesi e Monsano. E chi abita in zona, qui e altrove, chiede controlli e telecamere per sanzionare chi sgarra o almeno dissuadere. Ma la spycam itinerante a suo tempo utilizzata dalla Polizia Locale, e che pure qualche furbetto l’aveva individuato e fatto multare, non è più in servizio.
«In realtà- spiega l’assessora all’ambiente Cinzia Napolitano- il suo impiego non era così agevole e l’efficacia così garantita quanto sarebbe stato necessario.
Resta il problema. La segnalazione di Giampaoletti riguarda «rifiuti che in via Santa Lucia, nei pressi dell’incrocio per Monsano, vengono sparsi lungo i terreni e vicino i contenitori del Comune di Jesi da cittadini ignoti. Inoltre sembra che a scaricare siano anche persone provenienti da Monsano. Alcuni cittadini che abitano o hanno lì il proprio terreno, fortunatamente quando la situazione peggiora ripuliscono il tutto. Hanno segnalato all’ Amministrazione comunale il problema, richiedendo di posizionare delle telecamere. Ma nessuna risposta per migliorare la situazione.
Poca spesa sarebbe ripagata dalle sanzioni che sicuramente verranno fatte». Ma a tal proposito l’assessora Napolitano dice invece: «Avevamo anche provato a valutare possibilità e fattibilità di un affidamento a JesiServizi del compito di vigilare su questi fenomeni, magari pure incamerando il corrispettivo delle relative sanzioni. Ma anche su questo non è tanto chiaro, a seconda dei tratti di strada dove si verificano gli abbandoni, a chi competa la riscossione delle multe e la gestione di quello che può essere un vero e proprio reato ambientale. Ad esempio se ai Comuni o alla Provincia».
Dice ancora Napolitano: «In ogni caso, l’invito ai cittadini è a segnalare fatti di questo genere alla Polizia Locale che, comunque, può effettuare sopralluoghi e aprire indagini che in alcuni casi portano lo stesso a individuare e sanzionare i responsabili. È infatti più volte accaduto, anche senza foto trappola, che dall’esame dei rifiuti o dalle indicazioni di residenti si sia riusciti a risalire magari a ditte che hanno scaricato scarti di lavorazione dove non dovevano».
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Corriere Adriatico