Stop ad alta velocità e sosta in doppia fila. Mobilità alternativa: spazio a bici e pedoni

Stop ad alta velocità e sosta in doppia fila. Mobilità alternativa: spazio a bici e pedoni
JESI  - Una zona sperimentale nella quale cominciare a riprogrammare la città e la sua mobilità dopo l’emergenza Covid, fra corsie e velocità...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
JESI  - Una zona sperimentale nella quale cominciare a riprogrammare la città e la sua mobilità dopo l’emergenza Covid, fra corsie e velocità ridotte per le auto da un lato e spazi per bici, pedoni e veicoli alternativi dall’altro. Il Comune affida la progettazione e pensa, per cominciare, alla centralissima area ricompresa fra le vie Gramsci, viale Verdi, San Francesco, viale Papa Giovanni XXIII, viale della Vittoria. Strade individuate alla luce del fatto che qui i tempi di attuazione del programma possono essere brevi e sulla base dello studio di fattibilità tecnico economica effettuato dagli uffici.


LEGGI ANCHE:

Lascia la mano della mamma e corre in mezzo alla strada, un'auto lo travolge: momenti di panico per un bimbo di tre anni

 
Per un intervento basato su soluzioni temporanee e modificabili nel tempo - «che in futuro potranno divenire definitive» specificano gli uffici- l’importo presunto dei lavori è di circa 60 mila euro. Nel pensare alla città post emergenza, l’amministrazione comunale spiega: «L’obbligo di rimanere a casa per molti cittadini ha comportato una riduzione del traffico automobilistico con conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico, del rumore e degli incidenti sulle strade. La cessazione delle restrizioni alla mobilità ha causato un primo choc traffico a seguito della ripresa delle attività economiche e si prevede si verificherà un secondo choc più importante nel settembre 2020, alla riapertura delle scuole. È necessario quindi realizzare una serie di contromisure per mitigare gli effetti dello sbilanciamento dell’offerta di mobilità intervenendo in modo rapido, economico e emergenziale sulla dimensione dello spazio pubblico per garantire a tutti i cittadini il diritto alla mobilità e all’efficienza, offrendo dei corridoi e una rete di mobilità d’emergenza dedicati ai motocicli, biciclette e micromobilità». 


Questa rete d’emergenza dovrà garantire la connessione tra i principali poli generatori e attrattori di traffico – vedi la stazione ferroviaria, i parcheggi d’interscambio, i centri commerciali, i poli produttivi e scolastici, l’ospedale- e permettere di accrescere l’uso di mezzi alternativi alle auto anche per le medie percorrenze interne alla città, liberando ulteriori spazi per riservarli all’uso esclusivo dei pedoni. Diverse le strategie da attuare, che si comincerà a programmare partendo appunto dalla zona fra le vie Gramsci, viale Verdi, San Francesco, viale Papa Giovanni XXIII, viale della Vittoria. Vanno ad esempio ridotte le corsie veicolari sovradimensionate che incentivano alte velocità e parcheggi in doppia fila, ricavando spazi per la micromobilità senza per questo ridurre i flussi. Vanno moderati il traffico e incentivata la condivisione dello spazio della strada, con l’istituzione di sensi unici e limiti di velocità a 30 all’ora nelle vie a carattere prevalentemente residenziale. 


E si pensa poi a dissuasori, transenne, new jersey, fioriere o altri elementi di arredo in alternativa alla segnaletica, alla promozione dell’utilizzo di mezzi di mobilità individuale e a basso impatto ambientale, ad una app che aggiorni su traffico e chiusure stradali. E, infine, alle modalità per garantire distanziamento di sicurezza e l’uso di dispositivi di prevenzione alle fermate cittadine, attraverso la cartellonista o la realizzazione di una segnaletica indicativa.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico