Jesi, sos Esino alla Riserva di Ripa Bianca. Via libera ai lavori contro l’erosione

Jesi, sos Esino alla Riserva di Ripa Bianca. Via libera ai lavori contro l’erosione
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JESI Attesi da anni – l’approvazione del progetto è del 2020 ma risale almeno al 2018 il manifestarsi della problematica che sono chiamati a risolvere – i lavori di consolidamento e riqualificazione ecologica della sponda dell’Esino all’altezza della Riserva di Ripa Bianca possono partire. 

 


Il finanziamento

Arrivato il via libera dell’ultima conferenza dei servizi, il Consorzio di Bonifica Marche, cui il Comune di Jesi ha affidato progettazione e esecuzione, può appaltare e avviare l’intervento, coperto da una finanziamento regionale di 588mila euro. «A Comune e Consorzio – dice a riguardo David Belfiori, direttore della Riserva – abbiamo chiesto che sia data priorità al ripristino della viabilità e che si inizi da lì. Dopo la piena di fine gennaio, la strada d’accesso a Ripa Bianca è stata di nuovo erosa per un tratto (come era accaduto appunto nel 2018, nda) e attualmente il transito in sicurezza non è possibile per i mezzi, ma solamente a piedi». 

Le sospensioni

Per questo sono state al momento sospese visite e aperture al pubblico, dato che in caso di necessità la Riserva non potrebbe essere raggiunta dai mezzi di soccorso. «Vorremmo poter riaprire al pubblico dal 5 marzo - l’auspicio di Belfiori -: abbiamo già iniziative in calendario per il 12 e il 19 del prossimo mese. Quello sulla viabilità è un intervento che potrebbe essere avviato e concluso in pochi giorni, per poi proseguire col resto». Il progetto per la sistemazione dell’erosione di sponda del fiume Esino all’altezza di Ripa Bianca è stato redatto dal geologo Andrea Dignani e dall’ingegner Paolo Bianchi e prevede di intervenire con tecniche di ingegneria naturalistica, comprendo anche riqualificazione della vegetazione e installazione di nidi artificiali per la fauna. «La tipologia del progetto resta la stessa – dice Belfiori – alla luce degli ultimi sviluppi gli interventi potranno magari dover essere adattati alla situazione sul campo ma rimane l’impostazione».  La zona interessata riguarda la sponda del fiume al di sotto dell’attuale area di parcheggio e della strada di accesso dopo di questo. «Oltre che per gli aspetti strutturali di messa in sicurezza dall’erosione, si opererà anche un rimboschimento della vegetazione e per il posizionamento di nidi artificiali destinati in particolare alle nidificazioni del gruccione e del martin pescatore». Dalle analisi tecniche svolte sull’Esino, si è riscontrato che il fenomeno erosivo si è progressivamente spostato. Interventi erano stati eseguiti dalla Provincia nel 2016 a valle della briglia Enel che, nei pressi di Ripa Bianca, è lungo il corso del fiume da fine ‘800- inizio ‘900 ed è stata nei decenni alzata dai 40 cm del 1901 ai quasi dieci metri di oggi.

Il corso del fiume

Mutando il suo corso, l’Esino aveva finito per “aggirare” la briglia (uno sbarramento del fiume che consente di attingere acqua e immetterla in un canale artificiale che alimenta la centrale idroelettrica a valle, in località Chiusa), lasciandola a secco e avvicinandosi pericolosamente sia all’ex casa colonica sede della Riserva sia alla stessa S.S.76. Il fenomeno erosivo si è poi spostato, andando a compromettere la stradina di accesso alla Riserva nel tratto più vicino all’alveo del fiume. 

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Corriere Adriatico