JESI - Già due anni fa la sua storia non era passata inosservata. Era stato quando, mantenendo l’assoluto riserbo su nome e provenienza del primo cittadino...
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Lanciando il progetto “Una casa per Ivan” con la Fondazione Vallesina Aiuta Onlus, presieduta dalla campionessa olimpica Elisa Di Francisca. Per trovare un’abitazione ad Ivan, che vive in strada e dorme in sistemazioni di fortuna perché, spiegano Maria Pina Masella dell’Asp e l’amministratrice di sostegno del giovane Maila Mattioli, «abbiamo capito che non potrebbe stare in una struttura comune, dopo quanto ha dovuto affrontare, dai 3 ai 18 anni, in istituti e comunità del suo Paese». Con una raccolta sia on line – sulla piattaforma digitale GoFundMe- sia tramite versamento all’Iban della Fondazione con la dicitura “Una casa per Ivan”, si può contribuire. «È una maniera- spiega la responsabile dell’unità disagio e povertà dell’Asp Masella- di sensibilizzare la cittadinanza: invitiamo a farsi avanti chi dovesse avere la disponibilità di un’ abitazione da affittare, le spese saranno sostenute dalla raccolta fondi. Dovrà essere l’inizio di un percorso di inserimento e inclusione sociale, per dare un tetto e poi la possibilità di lavorare al ragazzo, che è in attesa del riconoscimento di una pensione di invalidità».
Ivan in città è un volto noto. «Ha cambiato più zone ma i quartieri l’hanno adottato- ricorda l’assessore ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri- vive per strada senza chiedere soldi o infastidire, i tanti che lo hanno segnalato l’hanno sempre fatto più preoccupati per lui che per lamentarsi. Una situazione di difficoltà che si trascina da tempo». Sposa la causa Di Francisca: «È una buona causa, per aiutare Ivan e poi tanti, troppi come lui». Evidenzia il sindaco Massimo Bacci: «Credo vada ricordato il comportamento di quel mio collega di due anni fa e rimarcata la differenza con Jesi che, chissà, forse immaginava che la situazione l’avrebbe affrontata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico