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JESI - Rischio concreto di black out per l’attività del pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani. A denunciarlo è il Tribunale del Malato di Jesi, che con il responsabile Pasquale Liguori punta il dito sulla carenza di personale sia nel punto d’accesso d’emergenza sia nel reparto di Medicina, dove il distacco a Cingoli di alcuni dei professionisti ha comportato un corposo taglio ai posti letto.
E così, evidenzia Liguori: «In questo ultimo mese ci stanno pervenendo numerose segnalazioni di parenti di novantenni che arrivano al pronto soccorso per varie patologie non covid e che, purtroppo per loro, vi restano anche per cinque giorni, se tutto va bene.
Il TdM torna a chiedere all’Asur di ripristinare l’organico del pronto soccorso e alla Regione di intervenire. «Basta- afferma Liguori- con questa assurdità che, con gli organici ridotti che abbiamo, si debbano pure fronteggiare carenze di altre strutture». Liguori ne ha anche per «il silenzio assordante di tutta l’amministrazione comunale, che tace irresponsabilmente di fronte al rischio concreto di non potere più ricoverare nostri concittadini nel pronto soccorso di Jesi». Infine, quanto alle visite in Ps, «abbiamo chiarito che i pazienti devono avere la possibilità di essere visitati dai familiari: non più di mezzora al giorno, una persona per volta e solo con green pass».
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Corriere Adriatico