JESI - Nina, la bellissima squillo moldava, vuol tornare a Jesi, dove tantissimi uomini, anche vip, tremano per le sue rivelazioni. Lei ha un «bellissimo» ricordo della città...
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Non aveva alcun protettore la ragazza, che tanti professionisti di Jesi e la Vallesina ha stregato con il suo fascino. Alcuni di loro - come un prof 50enne - non le chiedevano nemmeno la prestazione sessuale, pur pagando fra i 100 ed i 150 euro. Agli agenti del Commissariato, coordinati da Antonio Massara, Nina ha ripetuto più volte - prima di andarsene dalla città - che in Italia ci era arrivata con false promesse di lavoro. Pensava di trovare un'occupazione come colf nel Belpaese, invece «è stata costretta a prostituirsi».
Ha anche detto, tuttavia, che Jesi «le è piaciuta molto», che «si è trovata benissimo» e che spera, un giorno, di poter tornare, «per aprire magari un negozio». Con la prostituzione, insomma, Nina - che in Moldavia ha conseguito una laurea in Psicologia - non vorrebbe più aver nulla che fare. Pochi i residenti del centro storico che sanno con esattezza quale fosse il suo appartamento, subaffittatole fra l'altro da una connazionale 50enne denunciata per sfruttamento della prostituzione.
La Polizia ribadisce che Nina, da qualche giorno praticamente introvabile, svolgeva l'attività di escort con la massima discrezione, cercando di non dare nell'occhio. Se non fosse stato per la litigata fra marito e moglie di fronte alla sua abitazione, infatti, la 32enne avrebbe probabilmente continuato a ricevere i suoi clienti, che stanno sfilando in questi giorni in Commissariato per essere sentiti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico