Jesi, nasce la Consulta delle persone disabili: «Abbattere le barriere architettoniche»

Jesi, nasce la Consulta delle persone disabili: «Abbattere le barriere architettoniche»
JESI Una Consulta comunale delle persone con disabilità, chiamata a «promuovere l’inclusione sociale e la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati che...

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JESI Una Consulta comunale delle persone con disabilità, chiamata a «promuovere l’inclusione sociale e la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati che si occupano di disabilità», formulando analisi, osservazioni, pareri, proposte. Nella sua Assemblea «le associazioni dei familiari e altri soggetti associativi che prestano assistenza o tutela, purché con associati residenti a Jesi, e organizzazioni sindacali; le persone con disabilità permanente residenti o che svolgono a Jesi attività a carattere continuativo, eventualmente rappresentate da familiari».

 


La soddisfazione 

Ne ha varato l’istituzione il Consiglio. La sezione jesina di Anfass, associazione delle famiglie di persone con disabilità, saluta con «viva soddisfazione un ulteriore momento di inclusione sociale per chi ne ha particolarmente bisogno». L’associazione presieduta da Antonio Massacci ricorda però la necessità «in tempi brevi di mettere in campo e far germinare una diffusa sensibilità nei confronti di persone in condizioni di fragilità. Tra i primissimi impegni, crediamo la Consulta possa affrontare il Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche la creazione di un vocabolario condiviso delle parole che attengono alla disabilità in tutte le sue forme. Auguri di buon lavoro a quanti – noi tra i primi – vorranno aderire». 
Il Peba, Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche predisposto nel 2017, stimava costi per gli interventi che servirebbero alla piena accessibilità dei 30 edifici scolastici cittadini fra i 450mila e i 700mila euro. Fra gli 1,8 e i 2,6 milioni per eliminare ostacoli e barriere dai principali percorsi pedonali individuati. Cinque le situazioni di difficile adeguamento a chi è in sedia a rotelle, 19 quelle con un alto grado di accessibilità generale o parziale (in autonomia o con assistenza), 16 quelle adeguabili senza trasformazioni eccessivamente onerose. Il regolamento della nuova Consulta prevede che all’Assemblea siano invitati sindaco o assessore competente, presidente e direttore dell’Asp. Su iniziativa della Consulta possono essere invitati consiglieri, altri assessori, dirigenti, funzionari o dipendenti comunali e altri ospiti. Dalla maggioranza, apprezza Jesi in Comune: «Un passo in avanti importante, condividiamo la scelta di non includere maggioranza e minoranza. Operato, idee e opinioni della Consulta saranno totalmente libere e indipendenti». 

Le critiche 

Critica le modalità Jesiamo dall’opposizione: «Nella consiliatura precedente, maggioranza e minoranza avevano lavorato insieme per predisporre un regolamento. Stavolta questo respiro non c’è stato». È scontro anche sulla casa famiglia legata all’eredità di Daniela Cesarini attesa da 10 anni. Jesi in Comune “benedice” l’ipotesi di trasferirne la sede al San Martino: «Darebbe piena attuazione alle volontà di Daniela, a differenza della scelta della precedente amministrazione di realizzarla all’ex Giuseppine, dove gli ospiti in carrozzina non potrebbero muoversi liberamente e neanche affacciarsi». Ma per Jesiamo: «Perché lasciare un progetto è a pochi metri dal traguardo per un altro lontano? C’è il dubbio che il rimandare sia più dovuto a una pressione politica atta a dimostrare l’avevamo ragione che a una reale necessità». 

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Corriere Adriatico