Inverno breve ma ci sarà una coda Primavera fantasma, estate torrida

Inverno breve ma ci sarà una coda Primavera fantasma, estate torrida
JESI - Un inverno ai saluti già dopo la prima decade di febbraio ma con code periodiche fino ai primi di maggio, tanto che la primavera scomparirà quasi dai radar....

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JESI - Un inverno ai saluti già dopo la prima decade di febbraio ma con code periodiche fino ai primi di maggio, tanto che la primavera scomparirà quasi dai radar. Una estate afosa ancora fino alla metà di settembre e un autunno variabile in cui nebbia e freddo compariranno sin da ottobre. Il Calendario della Cipolle di Alfio Lillini, vero e proprio must di ogni inizio anno, lo disegna così il meteo del 2018. Quel meteo letto da Lillini negli effetti prodotti dal sale su dodici spicchi di cipolla, uno per ogni mese, lasciati alla finestra nel corso della prima notte del nuovo anno. 


E allora ecco qua. «Il meteo 2018 - prevede Lillini - ci dice che l’inverno, quello vero, dopo la prima decade di febbraio è quasi finito, ma avrà code periodiche fino ai primi di maggio. La primavera sarà così spezzettata che beato chi la vede. L’estate vera solo dopo la prima decade di giugno, fino alla metà di settembre. E poi un autunno molto variabile, che ci porta a inizio dicembre. E solo dopo arriverà l’inverno». Occhio alle gelate fino alla prima decade di febbraio ma già alla fine dello stesso mese inizierà ad affacciarsi il primo sole. Anche se, almeno in quota, la neve potrebbe continuare a far visita ancora a marzo e alla fine di aprile, secondo quanto raccontato dalla notturna osservazione delle cipolle. Pioggia e freddo ancora a maggio, scampagnate rimandate. 
Ma più tardi ci sarà da sudare: caldo già da giugno, afa fino alla prima decade di settembre e ben poca pioggia. «Il 2017- ammonisce Lillini- è stato l’anno della maggiore siccità degli ultimi 2 secoli. Chissà se chi di dovere se ne vorrà in futuro gentilmente interessare. Speriamo in un 2018 migliore. Ma il Natale 2017 senza luna, cioè con luna crescente, non è di buon auspicio. Il detto recita: “Natale senza luna sette pecore non fa per una”. Ma noi tutti abbiamo il dovere di essere ottimisti e di impegnarci per un futuro migliore». 


Da metà settembre, in tempo per le fiere di San Settimio, si fa sentire aria da nord. Ed ecco la nebbia farla da padrona per tutto ottobre e novembre, lasciando a fine anno posto all’affacciarsi della neve. Lillini la vede in maniera molto diversa del presidente Usa Donald Trump. «La natura tutti i giorni ci fa essere spettatori di una svolta climatica- afferma il redattore del Calendario delle Cipolle- non solo nella breve storia dell’uomo ma pure in quella immensamente più lunga della terra. Il riscaldamento globale, trent’anni fa una teoria per addetti ai lavori, oggi è una realtà tangibile. La sottovalutazione di questi sintomi da parte della società è frustante, inquieta e spaventa». Servono lotta all’inquinamento e un governo vero di suolo, aria, acqua, dice Lillini. Sempre che gli spicchi di cipolla raccontino la stessa storia pure alle finestre della Casa Bianca.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico