Furbetti dei contributi Covid: imprenditore gonfia le perdite, dipendente si finge autonomo

Furbetti dei contributi Covid: imprenditore gonfia le perdite, dipendente si finge autonomo
JESI - Un imprenditore che gonfia le perdite dovute alla pandemia ed un  professionista che diventa autuonomo pur continuando a svolgere le mansioni che svolegva da...

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JESI - Un imprenditore che gonfia le perdite dovute alla pandemia ed un  professionista che diventa autuonomo pur continuando a svolgere le mansioni che svolegva da dipendente. Due casi che hanno in comune la frode per accederdere ai contributi Covid ed il fatto di essere stati scoperti dalla Guardia di Fiannza.

L'imprenditore

I finanzieri di Jesi controllando la contabilità dell’imprenditore cinese hanno accertato sì un calo di fatturato, requisito previsto per ricevere l’aiuto, ma di un quarto inferiore rispetto a quanto indicato nell’istanza: comportamento che ha illecitamente portato nelle casse del richiedente un importo superiore a quello realmente spettante. La somma indebitamente percepita è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate per il recupero. Dall’inizio dell’anno, durante i medesimi controlli, le Fiamme Gialle jesine hanno trovato altri 5 percettori irregolari di contributi, di cui 2 sono stati anche denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per aver superato la soglia minima prevista di rilevanza penale.

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Il professionista

I finanzieri del Gruppo di Ancona controllando le prestazioni svolte da un professionista anconetano nei confronti di una S.r.l. anconetana, hanno scoperto che il medesimo professionista aveva proceduto alla riqualificazione del proprio rapporto di lavoro dipendente trasformandolo fittiziamente in lavoro autonomo, al solo scopo di ottenere indebitamente il contributo a fondo perduto destinato a favore delle imprese e i lavoratori autonomi colpiti dall’emergenza da Covid-19. Le indagini eseguite hanno permesso di accertare che il soggetto controllato, infatti, aveva svolto, negli anni in esame, prestazioni professionali esclusivamente con la medesima S.r.l., senza aver lavorato per altri soggetti giuridici o privati, figurando come lavoratore autonomo al solo fine strumentale di conseguire delle somme previste dalla Misura di Sostegno in questione. La somma indebitamente percepita è stata dunque segnalata all’Agenzia delle Entrate per il recupero ed il soggetto è stato dennuciato per la valutazione dei profili penali. 

 

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Corriere Adriatico