JESI Uno dei due cani di casa morde una persona di famiglia, che finisce in ospedale. E ora i proprietari dell’animale - padre e figlio - dovranno, in base a una ordinanza...
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L’accaduto risale a qualche settimana fa, quando alla direzione medica dell’Ospedale Carlo Urbani è giunta, da parte del Dipartimento di Prevenzione unità operativa sanità animale, la segnalazione di una signora, ultranovantenne, curata «per ferita estesa profonda da morso all’avambraccio e a un piede» causata da un cane. Sono scattati gli accertamenti di rito, presso la banca dati dell’anagrafe canina, dove i due pitbull erano regolarmente iscritti, e poi con il sopralluogo effettuato dai veterinari nell’appartamento dove sono presenti i due cani, «per accertare le condizioni psicofisiche dell’animale e della corretta gestione da parte del proprietario come previsto dall’ordinanza del ministero della Salute del 2013». Spiega l’ordinanza che il conduttore del cane «dimostrava di non assicurare un pieno controllo dell’animale». Mentre per quanto riguarda uno dei due pitbull, quello che aveva ferito la signora, «rilevato il “rischio elevato” del cane morsicatore è stato iscritto nel registro dei cani pericolosi». Si tratta, spiegano dal Comune, di una «prassi consueta e automatica, che parte dalle autorità sanitarie. In casi come questi si avvia immediatamente una procedura di segnalazione che arriva al Dipartimento di Prevenzione unità operativa sanità animale e che, una volta svolte le opportune verifiche, può portare a una serie di prescrizioni da parte dell’Asur che il sindaco, tramite la Polizia Locale, è successivamente tenuto a far attuare».
E dunque per i proprietari del cane, nonché familiari della donna rimasta ferita nell’episodio, ecco scattare in primo luogo l’ordine di «stipulare una polizza assicurativa per danni contro terzi per cani iscritti nel registro dei cani pericolosi». Quindi anche l’obbligo di «applicare al cane, quando si trova in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, un guinzaglio di lunghezza non superiore al metro e mezzo e idonea museruola». Ma non basta. Per il cane dovrà essere presa in considerazione una «valutazione comportamentale da parte di un medico veterinario esperto in comportamento animale». E infine proprietario e conduttore del pitbull dovranno «partecipare a un percorso formativo per proprietari di cani con rilascio di attestato di partecipazione, denominato patentino». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico