Jesi, buco nella serranda: torna a colpire la banda di ladri delle biciclette di lusso

Jesi, buco nella serranda: torna a colpire la banda di ladri delle biciclette di lusso
JESI - Torna a colpire la banda delle bici di lusso. Nottetempo ignoti sono tornati nel quartiere di via Martin Luther King, dove già avevano fatto razzia di tre bici da...

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JESI - Torna a colpire la banda delle bici di lusso. Nottetempo ignoti sono tornati nel quartiere di via Martin Luther King, dove già avevano fatto razzia di tre bici da corsa (valore 6000 euro) e di alcune ruote sostitutive riposte in una sacca, lasciando un’altra bici da passeggio di scarso valore, nella notte tra sabato e domenica. L’unico tra i sei box garage condominiali dove c’erano custodite biciclette e l’unico, infatti, a essere stato aperto. Stessa zona, stesso bottino: si sono introdotti in un garage dove erano certi vi fossero delle bici di marca.

 
Applicando un foro accanto alla maniglia l’hanno fatta girare e una volta aperto, hanno portato via una bici da corsa (valore 3000 euro) e una mountain-bike (da 1000 euro). Le hanno caricate su un furgone e sono scappati. I proprietari se ne sono accorti solo ieri mattina, quando hanno lanciato l’allarme al 112. Sul posto i Carabinieri per i rilievi del caso. Le vittime hanno sporto denuncia. Le indagini sono in corso e si allineano a quelle degli altri furti analoghi, nel corso dei quali sono sparite nel nulla 15 biciclette da corsa, e-bike specilized, treck e mountain bike. Al vaglio degli inquirenti la presenza di eventuali telecamere in zona che possano aver registrato il passaggio di furgoni sospetti nel cuore della notte in città.
«C’è un grosso allarme tra noi ciclisti - dice uno dei derubati - non siamo più tranquilli da quando questa banda è in azione. Sono settimane che viviamo nell’ansia, qualcuno ha portato la sua bici in camera. Pensiamo che agiscano tramite la app “Strava” che consente di individuare i percorsi dei ciclisti e tracciare le mappe, ma il proprietario del furto di stanotte non ha neanche il computer, quindi potrebbero averlo seguito… come è possibile che nessuno noti un furgone che gira in città in piena notte? Questi soggetti vanno sempre a colpo sicuro, aprono solo i garage dove ci sono le bici, in qualche modo faranno! Siamo molto preoccupati». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico