Blitz all’Hemingway Cafè: due giovani vandali in trappola grazie alla videosorveglianza

Blitz all’Hemingway Cafè: due giovani vandali in trappola grazie alla videosorveglianza
JESI  - Inchiodati i vandali dell’Hemingway Cafè di piazza delle Monnighette. Lo scorso ottobre avevano spaccato i divisori in legno del dehors esterno esposti...

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JESI  - Inchiodati i vandali dell’Hemingway Cafè di piazza delle Monnighette. Lo scorso ottobre avevano spaccato i divisori in legno del dehors esterno esposti alla pubblica fede. I due vandali sono stati identificati dagli agenti del Commissariato di Jesi: si tratta di un 21enne disoccupato, residente a Jesi e di un giovane di origine nordafricana 22 anni, residente anch’egli in città. Non hanno particolari trascorsi giudiziari. 

 


Sono stati denunciati per danneggiamento aggravato in concorso. A dare impulso alle indagini, la videosorveglianza che il titolare dell’Hemingway, Davide Zannotti, aveva fatto installare anni fa. Le immagini delle telecamere mostravano due giovani che quella notte del 2 ottobre, rompevano a mani nude i divisori in legno. Due episodi.

Dalle immagini emerge anche alcuni residenti si erano affacciati alle finestre, intimando loro di smetterla e venivano bersagliati con lanci di pezzi di legno raccolti da terra. I danni provocati ammontavano a diverse migliaia di euro, ma a questo si accompagnava il disagio di residenti, che riuniti in Comitato parlano di un vero problema di “ordine pubblico”, sollecitando nuove proposte contro la movida molesta dalle forze politiche visto che siamo in clima di amministrative. L’appello: «Difendete il centro». 


L’attività di indagine si è concretizzata con l’acquisizione delle immagini della videosorveglianza dell’Hemingway e di altri privati, per dare la misura degli spostamenti nell’area del centro storico dei due ragazzi. Dall’attenta analisi dei filmati, sono stati estrapolati dei fotogrammi con i volti e gli indumenti indossati, successivamente inseriti in un sistema di software di riconoscimento facciale (come quello utilizzato a Milano per individuare gli autori delle violenze sessuali di gruppo a Capodanno) che effettua delle misurazioni antropometriche dei soggetti e dei loro dettagli somatici fornendo delle ipotesi di identificazione. Dalle perquisizioni poi sono stati rinvenuti e sequestrati gli indumenti indossati dai due autori dei reati. 

 

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Corriere Adriatico