Addio a Elvio, maestro parrucchiere: pettinò Mancini il giorno delle nozze

Elvio Cittadini aveva 73 anni, domani mattina i funerali
JESI -  Il maestro se n’è andato. Maestro del taglio, dell’acconciatura, di un’arte come quella dell’acconciatore. Si è spento ieri...

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JESI -  Il maestro se n’è andato. Maestro del taglio, dell’acconciatura, di un’arte come quella dell’acconciatore. Si è spento ieri verso le 13,30 nella sua abitazione di via Mura Occidentali, all’età di 73 anni Elvio Cittadini, storico parrucchiere jesino che pettinò anche il ct della nazionale Roberto Mancini il giorno delle nozze. L’artigiano ha tramandato il mestiere a tantissimi giovani, insegnando loro a tagliare, rifinire, pettinare e colorare. È stato il primo maestro barbiere/acconciatore della città: aveva 20 anni e fu pioniere nell’uso della spazzola tonda per pettinare l’uomo.


 
Aveva iniziato prestissimo Elvio, andando a bottega già a 11 anni da Italo, il barbiere di viale Trieste, che gli aveva insegnato a fare barbe e tagliare capelli. Ha serbato gelosamente tutti i segreti del mestiere, riuscendo a mettersi in proprio e ad aprire la prima bottega proprio in viale Trieste, di fronte al Bar Trieste. Erano gli anni ’70. E lì ha voluto essere ancora una volta pioniere, prendendo accanto a sé l’allora quindicenne Maria Pia Federici, la prima donna-barbiere in un’epoca in cui quel mestiere era appannaggio dell’uomo.

Lei gli è rimasta sempre accanto in salone, «una persona eccezionale – lo ricorda con affetto – un amico prima che un maestro», tanto che Elvio è stato anche suo testimone di nozze. Poi si è trasferito in via XXIV Maggio, una piccola bottega di fianco al Bar Fiatti che condivideva con la figlia Sara, unica delle tre figlie ad averlo seguito nel mestiere. E nel 2002 Elvio e Sara hanno aperto insieme il salone in via Mazzini, nel complesso commerciale dell’ex Sima. Un maestro Elvio, per tanti. Ha vinto anche un campionato italiano di taglio. Estroso, cordiale, garbato e sempre creativo anche nei suoi look, Elvio era il parrucchiere di fiducia di mister Mancini, lo pettinava fin da quando Roberto era un bambino. E non meraviglia che sia stato proprio Elvio a curare la pettinatura del Ct della nazionale azzurra il giorno del suo matrimonio celebrato a Genova. E con orgoglio agli altri invitati curiosi, rispondeva «sono il barbiere di Mancini».


Era malato da circa 3 anni Elvio, combatteva con l’Alzheimer, per questo non andava più al salone. Usciva in compagnia della moglie Daniela, amava stare in mezzo alla gente anche se a causa della malattia tanti volti non li riconosceva più. Ma la sua Jesi lo ha amato fino alla fine. Appassionato di sport, seguiva con attenzione la Jesina calcio di cui era tifoso, praticava il tennis al circolo Cittadino di cui era socio, ma era anche appassionato del grande tennis. Maestro come detto anche nel look, sempre ultra-colorato e curatissimo, era capace di indossare contemporaneamente cento tinte e saperli abbinare alla perfezione. Lascia nel dolore la moglie Daniela Perella, le figlie Sara, Benedetta e Serena (entrambe insegnanti), i suoi adorati sei nipotini e tanti amici. I funerali si svolgeranno domani mattina in forma privata in base alle vigenti disposizioni sanitarie nazionali. La tumulazione al cimitero di Monsano. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico