Sono 119 i bambini iscritti ai Nido: piccoli gruppi ed educatore fisso

Sono 119 i bambini iscritti ai Nido: piccoli gruppi ed educatore fisso
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JESI  - Centodiciannove bimbi da zero a tre anni da domani troveranno un posto nei nove asili nido comunali. È un boom di richieste in questa ripartenza in cui ogni comportamento deve essere dettato dal buon senso e dalla responsabilità. Un po’ di ansia per educatori, amministratori e famiglie.


«Quest’anno sono pervenute 119 domande di iscrizione ai nove asili nido comunali (di questi, solo uno, “Scarabocchiando” è domiciliare) - dice l’assessore ai servizi educativi del Comune Marisa Campanelli - abbiamo per ora 50 famiglie in lista d’attesa (contro le 97 dello scorso anno), che stanno aspettando un posto. Di queste, 25 iscrizioni di famiglie monoreddito sono già state assorbite. Le restanti saranno soddisfatte al più presto, poiché con gli assestamenti e l’oscillamento delle iscrizioni, tutti troveranno un posto. Nessuno resterà fuori», ci tiene a sottolineare l’assessore.

 
Tante novità, soprattutto legate alla gestione degli spazi comuni, dei giochi e all’organizzazione dei bambini in gruppi di pochi elementi fissi sotto il controllo di un educatore di riferimento, che sarà sempre lo stesso. Cambiano le modalità per la nanna dopo pranzo e per la mensa, ma anche su questo si sta lavorando al massimo. Certamente, in questo inizio post-pandemia, c’è ancora preoccupazione. «La mia paura è che una nuova ondata di contagi dettata da comportamenti scorretti e irresponsabili possa portare a richiudere di nuovo tutto – aggiunge la Campanelli – comunque da parte nostra faremo il massimo per garantire ai bambini e alle famiglie un servizio, nella piena sicurezza e nel rispetto di tutte le normative. Non a caso, proprio in questa fase si stringe ancora di più il rapporto tra le istituzioni scolastiche e le famiglie, tutti chiamati a una corresponsabilità educativa. Ci dobbiamo aiutare a vicenda, per questo faccio appello ai genitori affinché non portino i loro bambini al nido se presentano sintomi di malessere. Sebbene prima dell’ingresso verrà sempre misurata la febbre, è bene non correre rischi e non ingenerare spiacevoli problemi».


L’attività degli educatori viene coordinata dalla psicologa Romina Pulita (a destra nella foto con l’assessore). «Il nostro obiettivo – spiega la coordinatrice psicopedagogica del Comune – è evitare l’interazione con gli altri gruppi, il cosiddetto principio di intersezione. Ecco perché gli educatori saranno sempre fissi, così come i gruppi composti dagli stessi bambini. Non ci sarà scambio di giocattoli e libri (saranno affidati singolarmente), tutti gli educatori indosseranno sempre la mascherina e di volta in volta saranno sempre cambiate le lenzuola per il riposino pomeridiano. Si farà molta attenzione ai giochi privilegiando gli spazi all’aria aperta, ecco perché stiamo attrezzando anche i giardini. Questo è un momento molto delicato e importante per lo sviluppo cognitivo e della socialità dei bambini, dobbiamo fare tanta attenzione ma non privarli».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico