Punture d'insetti Scatta l'emergenza

Punture d'insetti Scatta l'emergenza
OSIMO - L'incubo insetti avanza con l'afa. Calabroni, vespe,...

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OSIMO - L'incubo insetti avanza con l'afa. Calabroni, vespe, zanzare e acari delle piante hanno continuato, anche nella giornata di ieri, ad alimentare la processione di pazienti punti al pronto soccorso di Osimo. Un’impennata di accessi, quasi un 25-30% in più rispetto alle scorse settimane, al reparto di prima emergenza di Osimo, che, per fortuna, non ha registrato reazioni da shock anafilattico. Decine e decine di osimani e non, provenienti dalla campagna o da quartieri ricchi di verde, ma anche turisti che soggiornando in campeggi, si sono riversati nella sala d'attesa del 'Ss.Benvenuto e Rocco' per trovare un po' di sollievo alle fastidiose punture che provocano gonfiori su braccia e gambe. Tutte le città della Valmusone hanno avviato già a primavera i programmi di lotta contro zanzare e acari con le operazioni di disinfestazione nelle aree verdi, ma se i prolungati temporali hanno bloccato l'avanzata degli insetti molesti, le temperature torride di questi giorni hanno ripopolato i giardini privati e pubblici, provocando una recrudescenza di punzecchiature sulla popolazione. Anche i vigili del fuoco di Osimo, in queste giornate d'agosto, hanno ingaggiato una battaglia contro i pericolosi calabroni che si annidano su cassettoni di serrande, sottotetti o addirittura nei cassoni della spazzatura. Gli interventi di bonifica, quest'anno, sono però filtrati dalla centrale operativa del 115 di Ancona che nel corso della settimana ha raccolto centinaia di segnalazioni ma su questo fronte ha schierato uomini solo per sanare le situazioni più critiche. C'è anche chi rischia grosso mettendo in pratica azioni 'fai da te'. Come l'agricoltore nella campagna di via Scossicci, a Loreto, che martedì sera ha pensato bene di distruggere un favo di calabroni, dai quali era stato ripetutamente punto, nascosto nelle cavità di una quercia secolare sul terreno di sua proprietà. L'uomo ha gettato un po' di combustibile sul favo e poi l'ha incendiato sperando di uccidere gli imenotteri e di tenere sotto controllo il principio di incendio gettando acqua sulla corteccia. I calabroni si sono, sì, dispersi ma a morire è stato anche l'albero perchè il fuoco ha covato all'interno del tronco e nelle prime ore di ieri i vigili del fuoco sono stati costretti a raggiungere il posto con gli idranti e una motosega per tagliate alla base la quercia prima che si trasformasse in torcia e le fiamme lambissero altri arbusti e piante.


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Corriere Adriatico