Grandi navi, il sindaco di Ancona Silvetti messo alle strette: «Con l’ok del Ministero non ho scelta»

Grandi navi, il sindaco di Ancona Silvetti messo alle strette: «Con l’ok del Ministero non ho scelta»
ANCONA «Sindaco, non svenda il porto antico». L’appello rivolto a Daniele Silvetti arriva dall’ex aula del consiglio comunale, nel cuore di Palazzo del...

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ANCONA «Sindaco, non svenda il porto antico». L’appello rivolto a Daniele Silvetti arriva dall’ex aula del consiglio comunale, nel cuore di Palazzo del Popolo. Proprio lì, ieri pomeriggio, si sono riuniti i cittadini del Comitato Porto-Città di Ancona per ribadire la loro contrarietà alle grandi navi al molo Clementino. Una posizione rivendicata con tenacia dalla referente del gruppo, Patrizia Santoncini, alla presenza non solo di Silvetti ma anche di parte della giunta e di alcuni consiglieri - anche d’opposizione. 

 

La preoccupazione

Preoccupati dell’impatto sulla salute dei cittadini del progetto fortemente voluto dall’Autorità portuale, i membri del comitato hanno chiesto al primo cittadino meno ambiguità nelle sue posizioni, ovvero di andare oltre gli atti di indirizzo politico e tranciare con le cesoie l’iter amministrativo di approvazione della variante. «Questo si può fare soltanto revocando la delibera 50 del 2019» sostiene Santoncini, ricordando la delibera della precedente amministrazione con cui si dava il nulla osta alla variante del piano regolatore del porto. Motivi di salute pubblica ma non solo. «Portare a termine questo progetto significherebbe sottrarre ai cittadini il porto antico ed i suoi beni monumentali». Dal canto suo, il sindaco Silvetti ha rivendicato la sua posizione. «Sì, sul molo Clementino ci sono pareri discordanti anche all’interno della coalizione. L’ho capito molto bene anche io» ha risposto sorridendo alla provocazione di una cittadina che lo incalzava sulle varie posizioni espresse nei giorni scorsi da esponenti di maggioranza. Poi ha rassicurato: «Non ci può essere sviluppo economico se non c’è salute», ribadendo come si riservi di mutare le proprie convinzioni in attesa dei nuovi dati che l’Autorità portuale dovrà consegnare al Ministero dell’Ambiente dopo la prima bocciatura del progetto per insufficienza di informazioni sull’impatto ambientale del banchinamento. «Il mio non è un preconcetto ideologico. Se l’Autorità riuscirà a produrre ciò che il Ministero richiede, a quel punto non avrò altri strumenti o possibilità per oppormi» sottolinea. Quindi un no con riserva al progetto, in attesa che la scienza dia la propria risposta definitiva. Ma sia chiaro: «Msc non ha mai detto che lascerà Ancona senza il molo Clementino e noi siamo assolutamente favorevoli allo sviluppo crocieristico» specifica Silvetti.

I dubbi

Più dubbioso il professor Floriano Bonifazi, il padre del Piano Inquinamento Atmosferico di Ancona, chiamato dal comitato come esperto. «Se il Ministero darà parere favorevole dopo le integrazioni dell’Autorità portuale? Si sono espressi negativamente prima, se ora riceveranno gli studi epidemiologici richiesti, che sono negativi, pensate davvero che potranno cambiare idea?» si chiede.

«Nella zona del porto è già stato evidenziato un incremento della mortalità da diossido di azoto» spiega Bonifazi. Lo ha dimostrato uno studio di cinque anni fa. «È possibile che i dati siano pure raddoppiati» insiste. Quindi appoggia il sindaco nella sua posizione: «gli scenari emissivi di una supernave al molo Clementino, con direzione del vento che possa portare i fumi verso la città, significano l’esposizione acuta ad un gas tossico come il diossido di azoto». Quindi il progetto del molo Clementino è fattibile? «In questo momento? No» chiosa Bonifazi. Ed il Comitato si prepara perciò alla guerra. «Faremo battaglia fino allo sfinimento» dicono.

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Corriere Adriatico