Gli stipendi sono un miraggio per i lavoratori dell’ex Agorà

Gli stipendi sono un miraggio per i lavoratori dell’ex Agorà
FALCONARA - Ex Agorà, dipendenti pagati a singhiozzo. Molti devono avere ancora tre mesi di stipendio. Il Comune si sostituisce alla cooperativa, alla quale da alcuni anni...

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FALCONARA - Ex Agorà, dipendenti pagati a singhiozzo. Molti devono avere ancora tre mesi di stipendio. Il Comune si sostituisce alla cooperativa, alla quale da alcuni anni ha affidato il servizio di cura e custodia di disabili e anziani, ma versa solo una piccola parte dello stipendio, circa il 40 per cento. I lavoratori e le lavoratrici devono ancora ricevere lo stipendio di dicembre 2018 e quello di febbraio. 


 

«Residenze Riabilitative» la cooperativa che si occupa di disabili e anziani della struttura di via Roma per ora ha pagato soltanto gennaio, per il resto dovrà subentrare il Comune, il quale a sua volta tratterrà le somme impegnate per risarcire i dipendenti della Cooperativa. Un circolo vizioso che va avanti da anni. I circa 30 dipendenti esasperati da una condotta aziendale che non trova soluzione sono in stato d’agitazione e insieme ai sindacati stanno programmando nuove azioni di lotta, tra cui uno sciopero che però andrà comunicato alla Prefettura considerato la delicatezza del servizio. In sostanza le circa 30 operatrici che prestano a vario titolo la loro professionalità agli ospiti della struttura non hanno ancora ricevuto lo stipendio dal mese di dicembre e quello di febbraio. «Ad oggi - dice un’operatrice – niente stipendio, l’ultimo percepito è quello di gennaio, da allora abbiamo ricevuto soltanto una somma, una tantum, dal Comune che si è dovuto sostituire alla cooperativa «Residenze Riabilitative».

«Il problema è fin troppo risaputo – spiega Laura Luciani, consigliere comunale Pd - già l’anno scorso il Comune dovette intervenire per sanare una situazione analoga, ora il problema si ripropone: questa storia va affrontata con chiarezza e determinazione». «Le dipendenti devono avere garantito lo stipendio secondo i tempi previsti dal contratto, nessuno tiene conto che ognuno di loro ha una famiglia e impegni da rispettare». 
L’appello

Da allora le cose sembrano non essere cambiate affatto. La cooperativa fornisce una serie di servizi al Comune e il Comune per contratto è tenuto a saldare le fatture. Mentre il pagamento dei compensi ai propri dipendenti viene assicurato dalla cooperativa. Ma qualcosa in questo meccanismo probabilmente non funziona come dovrebbe. Oppure qualcosa nella gestione dei tempi tra entrate ed uscite con coincide. Ripetutamente le operatrici si ritrovano a fare appello al Comune e ai consiglieri comunali affinchè si ponga fine a questo stato di cose. Ora la situazione si fa sempre più complicata. Lo stato di agitazione dei dipendenti è già in corso e a quanto pare si preparano ad effettuare uno sciopero per ottenere ciò che gli deve essere garantito per contratto.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico