Scoperto il piromane della lanterna: l’ha tradito un post su Instagram. Il 55enne di Genga ha ammesso di aver effettuato il lancio

Scoperto il piromane della lanterna: l’ha tradito un post su Instagram. Il 55enne di Genga ha ammesso di aver effettuato il lancio
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GENGA -  Individuato Individuato il presunto responsabile del vasto incendio scoppiato nella notte tra venerdì e sabato nella frazione di Pontebovesecco che ha divorato 19 ettari di bosco di Monte Gallo: si tratta di un uomo di un 55enne di Genga, che ha fatto volare una lanterna cinese all’1.40 di notte proprio nelle vicinanze del punto dove risulta essere divampato il rogo. I carabinieri Forestali hanno rinvenuto proprio in quel punto, un luogo impervio nel cuore della pineta, delle tracce cartacee riconducibili ai resti di una lanterna volante cinese come quella lanciata dall’uomo nel corso di una festa privata. Lancio che è stato immortalato e postato su Instagram. 


 

Oggi proseguiranno gli interrogatori delle persone informate sui fatti, ma appare ormai in dirittura d’arrivo la conclusione delle indagini sul rogo colposo – di cui un focolaio si è riacceso anche la notte scorsa a causa del vento – con l’individuazione dell’autore del lancio che potrebbe essere alla base del rogo. L’uomo ha ammesso di aver fatto volare la lanterna ma anche di non sapere che invece fosse vietato (in base alla legge regionale 353/2000, vengono considerate fiamme libere quindi potenzialmente pericolose specie nel periodo di grave pericolosità di incendi cioè nei mesi di luglio e agosto). Sarà inoltrata una segnalazione alla Procura di Ancona per incendio boschivo colposo. Determinanti, per una svolta positiva nelle indagini - di quello che inizialmente si temeva potesse essere l’atto criminale di un piromane – sono state proprio le foto caricate su Instagram del lancio della lanterna, con indicato l’orario esatto: venti minuti prima che scattasse l’allarme per l’incendio in quella stessa zona. 


Le fiamme, come detto, hanno divorato complessivamente diciannove ettari di bosco e conifere in una notte infernale che ha tenuto impegnati sia i Carabinieri Forestali che venti Vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Fabriano, Arcevia e Jesi con 5 autobotti, 4 mezzi 4x4, due Direttori Operazioni Spegnimento ed un Responsabile Operazioni di Soccorso più due canadair provenienti dall’aeroporto di Genova che hanno effettuato numerosi lanci soprattutto nelle zone meno accessibili. Ventiquattr’ore di bonifiche e di controlli per evitare l’insorgere di nuovi focolai, come si è in effetti verificato la notte scorsa, ma il pericolo è stato prontamente arginato dai Vigili del fuoco della Squadra boschiva mista del comando provinciale di Ancona che ha presidiato la zona. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico