Operazione strade pulite, in campo i cacciatori al cinghiale

La squadra dei cacciatori
GENGA  - Pesa sull’ambiente l’automobilista “cafone”, colui che getta dal finestrino dell’auto i propri rifiuti, considerando le scarpate delle...

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GENGA  - Pesa sull’ambiente l’automobilista “cafone”, colui che getta dal finestrino dell’auto i propri rifiuti, considerando le scarpate delle discariche. Domenica era giorno di pulizie a Genga. Protagonisti una trentina di cacciatori della squadra numero 3/1 di caccia al cinghiale che, dalle 7 fino a inizio pomeriggio, hanno setacciato il piccolo comune. In particolare si sono concentrati sulla trafficata Sp15 dal bivio Filipponi, incrocio che porta ad Arcevia e a Sassoferrato, fino al bivio Pandolfi, e dal bivio Pandolfi fino all’incrocio che porta a Pontebovesecco. 


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Scoraggiante la raccolta: due rimorchi stracolmi. Nelle scarpate sono stati abbandonati copertoni d’auto, vecchi mobili, elettrodomestici, tanti contenitori di plastica e bottiglie di vetro, materassi, sacchi e sacchetti di ogni dimensione.
«Come ogni anno - spiega Giovanni Petrucci, portavoce della squadra - su indicazione del comune di Genga, abbiamo ripulito scarpate e bordi della strada. Abbiamo trovato molti fogli di polistirolo trasportati dal grande vento che ha soffiato in questi giorni».

A fianco a loro il sindaco di Genga, Marco Filipponi che, con l’ufficio tecnico, ha individuato le aree più critiche e anche coordinato l’operazione coinvolgendo la ditta privata “Leli & Galdelli”, società incaricata della raccolta dei rifiuti nel territorio comunale, che per l’occasione aveva prestato strumenti e mezzi ai cacciatori ma anche centralizzato presso la propria sede tutto il raccolto.


«L’iniziativa con i cacciatori - commenta il sindaco - è davvero importante per un comprensorio come il nostro: non siamo solo la sede delle Grotte di Frasassi, che attirano migliaia di persone, ma siamo anche un parco regionale naturale e dunque un simbolo di natura e d’ambiente tutelato. Pertanto le strade pulite sono importanti poiché sono il biglietto da visita con cui il paese si presenta». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico