Furti, avvocati nel mirino Fermati tre sospetti con arnesi da scasso in auto

Gli arnesi da scasso sequestrati dalla polizia in via Pesaro
Potrebbero essere stati identificati dalla polizia gli autori dei furti in serie nel quartiere Adriatico. In particolare gli avvocati sono finiti nel mirino dei ladri. Ieri...

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Potrebbero essere stati identificati dalla polizia gli autori dei furti in serie nel quartiere Adriatico. In particolare gli avvocati sono finiti nel mirino dei ladri. Ieri pomeriggio, verso le 18, mentre i poliziotti percorrevano via Pesaro, hanno notato un’auto di grossa cilindrata con a bordo 3 uomini che, alla vista della “Pantera” delle Volanti hanno tentato di sorpassare la fila dei veicoli fermi al semaforo per poi confondersi tra le auto in sosta e quelle che marciavano regolarmente. Gli agenti li hanno fermati e identificati. Erano un cittadino italiano originario della Sicilia e residente in provincia di Ancona di 33 anni, due cittadini extracomunitari originari del Maghreb, di 39 e 34 anni, residenti nel capoluogo, una comitiva “ben assortita” che aveva in comune le numerose condanne per reati contro il patrimonio e spaccio di sostanze stupefacenti.

Durante la fase di identificazione i tre mostravano un atteggiamento nervoso.

Di fronte alla richiesta di aprire il porta bagagli, il cittadino italiano, proprietario del veicolo, ha cominciato a mostrare insofferenza e tentennava nell’aprire lo sportellone. Nell'alloggio della ruota di scorta vi erano stati riposti un piede di porco, un martello con punta in metallo rompi vetro, un cacciavite a lama piatto due trapani a batteria con relative punte, un frullino metal –inox , un cacciavite a lama piatta con asta piegata. A lato un beauty case da uomo di colore arancione: una volta aperto gli agenti scoprivano che tra uno spazzolino da denti, un dopobarba e una saponetta, c'erano tre paia di guanti da lavoro, una prolunga per cacciavite, una punta a tazza per frullino, un piccolo martello, oggetti che senza dubbio non servono per l’igiene personale. Interrogati sul motivo del possesso di tali arnesi, i tre non riuscivano a dare delle spiegazioni plausibili dal momento che nessuno di loro svolge un’attività di carpentiere o di muratore. Accompagnati presso gli Uffici della Questura, dopo le formalità di rito venivano tutti denunciati per possesso ingiustificato di arnesi atto allo scasso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico