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ANCONA - «Tutti sapevano, ma non è stato fatto abbastanza: bisognava controllarlo e fermarlo prima», singhiozza un amico. Il feretro di Alessandra Matteuzzi scorre sotto gli occhi lucidi di centinaia di persone che ieri l’hanno salutata un’ultima volta in Certosa, a Bologna. Sul legno chiaro, fiori bianchi e rosa e una foto con la cagnolina, sua compagna di vita. Una folla commossa ha partecipato ai funerali della 56enne uccisa a martellate dall’ex compagno Giovanni Padovani, trent’anni più giovane di lei, accusato di omicidio volontario aggravato dallo stalking.
La commozione
Il 26enne senigalliese, che ha confessato, resta in carcere, come disposto dal gip.
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Corriere Adriatico