FILOTTRANO - «Ti picchiamo se non restituisci i soldi della droga. Paga il debito o ti mandiamo i rom per svaligiarti casa». È con queste minacce che un 21enne...
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Uno dei due, il 21enne, è stato rinviato a giudizio per estorsione in concorso. L’altro straniero, uno studente di Ingegneria all’Univpm, ieri è stato sentito dal gup Paola Moscaroli nell’ambito del rito abbreviato con cui la difesa, rappresentata dall’avvocato Michele Liuti, ha deciso di procedere per cercare di smontare le contestazioni mosse dalla magistratura. Il 23enne ha ripercorso i fatti avvenuti qualche mese fa, affermando la sua estraneità alle rivendicazioni e alle minacce inoltrare dal marocchino. «Io l’ho solo accompagnato a casa del minore, che abita vicino a me, ma non sapevo che aveva maturato un debito di droga. Non ho mai minacciato nessuno» è la versione fornita dal pakistano. All’origine dell’estorsione l’acquisto di 150 euro di hashish da parte del 17enne. A vendere la droga era stato il marocchino. Per la procura, però, le minacce nei confronti della famiglia del minore sarebbero state rivolte da entrambi.
«Paga o casa tua verrà svaligiata dai rom» sarebbe stata la frase pronunciata di fronte al padre del minore, un 63enne residente a Filottrano, durante un primo incontro. Col secondo contatto, l’uomo aveva estinto il debito. Una volta usciti da casa, però, ad aspettare gli stranieri c’erano i carabinieri di Osimo, pronti a mettergli le manette ai polsi. In sede di convalida dal gip, il 21enne aveva smussato la posizione del presunto compare. Per quest’ultimo la sentenza arriverà il 25 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico