Falconara, via libera dei giudici all’antenna, doccia gelata per i 92 residenti: il Tar boccia la sospensiva

Falconara, via libera dei giudici all’antenna, doccia gelata per i 92 residenti: il Tar boccia la sospensiva
FALCONARA - Doccia gelata per i 92 cittadini, residenti in via Panoramica e dintorni, che hanno fatto ricorso contro l’antenna installata a Palombina, nel territorio di...

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FALCONARA - Doccia gelata per i 92 cittadini, residenti in via Panoramica e dintorni, che hanno fatto ricorso contro l’antenna installata a Palombina, nel territorio di Ancona: il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva. Disco verde, dunque, per la Inwit e per la Vodafone, più sicure di poter procedere ad attivare la nuova infrastruttura per le telecomunicazioni e per la rete di telefonia mobile, anche se ora i giudici dovranno esprimersi sul merito del ricorso. 

 

Le ragioni

Il Tar non ha concesso l’invocata tutela cautelare per varie ragioni: in primis perché l’antenna 5G, finanziata con fondi Pnrr, ancorché non attivata, è ormai stata ultimata, ma soprattutto perché «nessuna contestazione è stata sollevata con specifico riferimento ai pareri favorevoli resi dall’Arpam, né è stato specificato il pregiudizio alla salute che discenderebbe dall’attivazione dell’antenna». D’altronde, tutti i soggetti interessati avevano espresso parere positivo, incluso l’Osservatorio astronomico di Pietralacroce. La giunta falconarese si era detta contraria, ma il suo parere non era vincolante. I ricorrenti, assistiti dagli avvocati Giorgio Valente e Massimiliano Bossio, puntavano anche sull’irreparabilità del danno se non fosse stata concessa la sospensiva, circostanza che non è stata ravvisata dal Tar «trattandosi di impianti suscettibili di rimozione con ripristino dello stato dei luoghi all’esito di un’eventuale sentenza favorevole». Nella memoria di costituzione la Inwit, difesa dagli avvocati Riccardo Leonardi, Jacopo Natali, Francesco Saverio Cantella, Filippo Lattanzi e Jacopo D’Auria, ha sollevato diversi motivi di inammissibilità del ricorso, presentato in via collettiva anche se i soggetti non avrebbero interessi omogenei e non verrebbero “colpiti” tutti in maniera uniforme e astratta dall’antenna: inoltre, sostiene la difesa, sono stati raccolti pareri positivi da tutti gli enti preposti, anche in ambito di Conferenza di servizi. In più, il presunto danno alla salute dei cittadini non sarebbe provato, tenuto conto del nulla osta dell’Arpam sulle emissioni. Ma su questi aspetti il Tar, che per ora ha negato la sospensiva, deve ancora esprimersi. 

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Corriere Adriatico