Falconara, nonnini scippati e furti all’ospedale: a processo dopo 11 anni quattro ladre rom

Nonnini scippati e furti all’ospedale: a processo dopo 11 anni 4 ladre rom
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FALCONARA Erano l’incubo dei nonnini. Per un anno e mezzo li avrebbero scippati, beffati e raggirati, scappando con soldi, bancomat e collanine d’oro. Il bello (si fa per dire) è che a distanza di 11 anni ancora si trascina avanti il processo a carico di 4 ladre rom, tre residenti a Falconara, un’altra in Abruzzo. La prossima udienza? Il 12 aprile 2024, quando andranno sentiti altri testimoni. 

 

La ricostruzione 


Di gran parte delle malefatte sarebbe responsabile una 48enne, difesa dall’avvocato Nicoletta Pelinga: avrebbe compiuto 10 colpi, di cui uno tentato e tre in concorso con le altre rom, ad Ancona e nell’hinterland. Il primo della lunga serie di blitz risale all’11 giugno 2012 quando, a Chiaravalle, avrebbe sottratto una collanina d’oro a un 75enne, in strada, approfittando di un attimo di distrazione. Nel settembre successivo a Falconara avrebbe rubato una collana d’oro a una 85enne, dopo averle a sua volta posto una catenina al collo come segno di ringraziamento per averle dato delle informazioni stradali.

A Offagna (era l’ottobre 2012) avrebbe tentato di derubare un’anziana nella sua abitazione con la scusa di verificare se le banconote che aveva nel portafogli fossero vere. E con varie scuse sarebbe riuscita a portarsi via una collana di perle, gioielli e pure le fedi nuziali da casa di due nonnine, ad Ancona e a Castelleone di Suasa. Una ladra senza cuore, secondo le accuse mosse dal pm Rosario Lioniello, così spietata da approfittare pure di anziani ricoverati: il 15 giugno 2012 all’ospedale di Senigallia sarebbe passata da un reparto all’altro per intascarsi soldi, oggetti d valore e bancomat dalle borse incustodite o dagli armadietti e, non contenta, sarebbe andata a fare shopping con le carte di credito rubate. Ieri in tribunale è stato ascoltato un paziente che si trovava nel letto accanto a quello di uno degli anziani beffati, che si era assentato per sottoporsi a una radiografia.

«Ricordo solo che era una bella donna, indossava una gonna lunga e armeggiava nell’armadietto», ha riferito il testimone. A processo sono finite altre tre rom (difese dagli avvocati Nicola Cagia, Francesco Nucera e Daniela De Santis) che, insieme alla principale imputata, avrebbero commesso altri furti tra Chiaravalle e Castelfidardo e pure in un supermercato di Falconara, sempre in quello stesso periodo di razzie indiscriminate. 

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Corriere Adriatico