FALCONARA - Sarà un gennaio sulle spine per l’amministrazione comunale di Falconara, che dovrà comparire dal giudice di pace 5 volte per 42 ricorsi presentati...
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L’ente comunque si è già preparato per affrontare le cinque udienze in calendario il 17, 22, 24, 29 e 31 gennaio affidandosi ancora a un legale di Firenze esperto in materia e ad una avvocatessa di Ancona prevedendo una spesa di 13.788 euro. Soldi pubblici per far valere le ragioni dell’amministrazione Signorini che la scorsa estate ha installato il dispositivo, difendendo poi a spada tratta la decisione al montare della rabbia degli automobilisti n fila all’ufficio della polizia locale per ritirare il verbale della sanzione. Il numero elevato delle multe scattate per effetto dell’autovelox (800 in soli due mesi per circa 2 milioni di euro) ha scatenato una diatriba anche con le associazioni dei consumatori e non sono bastate le motivazioni del Comune per sostenere la validità della scelta. Nel giro di poche settimane il dispositivo di Falconara è finito nella lista nera dei velocar da mettere al bando, come quelli di Filottrano e Loreto. Fino al vertice in prefettura del 22 ottobre, un incontro programmato per valutare le caratteristiche tecniche dell’apparecchio, finito al centro delle polemiche e dei ricorsi presentati da Acu Marche e da Assoutenti.
Risultato: l’autovelox è stato spento, mentre il sindaco Stefania Signorini ha confermato la validità della scelta, sottolineando come le infrazioni negli ultimi periodi fossero scese dalle 800 iniziali a 180-190. Intanto il 20 dicembre sono state favorevoli al Comune di Falconara tre sentenze emesse giovedì dal giudice di pace di Ancona, Eliana Parlato. I ricorsi che sono andati subito a sentenza, con esito favorevole per l’ente, riguardavano in totale 28 verbali. Altre cause, discusse davanti ad altri giudici, sono state invece trattenute in decisione. Il 7 gennaio andranno dal giudice di pace 7 ricorsi, il 22 altri 8, il 24 ne verranno discussi 11 e altri 16 tra il 29 e il 31 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico