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FABRIANO - Si rafforza lo stato di agitazione negli stabilimenti Elica. Ci riferiamo, in particolare, a quello di Cerreto d’Esi, dove, dopo alcuni scioperi di un’ora a giorni alterni, oggi le maestranze incroceranno le braccia per tre ore (le ultime di ogni turno).
La decisione dei sindacati e delle Rsu di fabbrica non stupisce più di tanto, se si considera che il piano di riorganizzazione, annunciato a fine marzo scorso dal management dell’azienda leader nella produzione di cappe aspiranti per cucina, prevede, fra l’altro, la chiusura dell’impianto cerretese.
La protesta, comunque, non si ferma neanche nello stabilimento di Mergo, tanto che ieri i dipendenti si sono astenuti dal lavoro per un’ora (l’ultima di ogni turno) per il quarto giorno di fila, a dimostrazione del fatto che le tute blu continuano a ostentare la massima compattezza, caratteristica che le ha contraddistinte in questi cinque mesi di lotta contro un piano industriale che, contempla una marea di esuberi, il trasferimento del 70% della produzione italiana all’estero e la chiusura dell’impianto di Cerreto d’Esi e di interi reparti di quello di Mergo.
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Corriere Adriatico