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FABRIANO Usavano i gatti randagi come bersagli animati, impallinandoli con piombini sparati dai loro fucili del soft air. Non solo: in assenza di mici, andavano bene anche gli uccelli. Protagonisti di questo stupido e crudele gioco – perché per loro doveva essere questo sostanzialmente – sono due fratelli di 44 e 38 anni, fabrianesi residenti in una frazione vicina che sono stati individuati e denunciati dal Commissariato di Polizia per maltrattamento di animali.
Le indagini
Gli agenti sono intervenuti a seguito di alcune segnalazioni pervenute qualche pomeriggio fa in Commissariato.
Di fronte a una contestazione ben precisa avendo assistito proprio gli stessi agenti, l’uomo non ha potuto fare altro che ammettere di essere il proprietario dell’arma, una mitraglietta del tipo softair, riproduzione in scala reale di una nota arma effettivamente esistente, con carica a gas e caricata a pallini rigidi da 0,30 grammi. Il fucile è stato consegnato spontaneamente ai poliziotti. Ma il 44enne ha tenuto a giustificarsi per quel suo gesto: sarebbe stato originato dal continuo dover ripulire lo sporco dei gatti randagi che entravano nella proprietà, dove abitava insieme al fratello. Ma poco prima di ripartire, però, i poliziotti sono stati avvicinati da alcuni residenti della frazione che hanno rilasciato dichiarazioni secondo cui entrambi i fratelli erano soliti sparare ai gatti e non solo: anche agli uccelli che volavano nei pressi.
Dunque, un’azione punitiva senza sconti per nessun animale che si aggirasse attorno alla proprietà. Pertanto gli agenti hanno anche identificato il fratello. Nei confronti dei due fabrianesi è scattata una denuncia all’autorità giudiziaria per maltrattamento di animali: un reato per il quale la Legge prevede la pena della reclusione da 3 a 18 mesi o una multa da 5mila a 30mila euro.
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