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FABRIANO - Tutto pronto per la ripresa del dialogo tra Elica e sindacati. E l’auspicio è che tra le parti possa davvero instaurarsi quel clima necessario per arrivare a un’intesa sul piano industriale 2021-2023, che da cinque mesi esatti sta generando ansia e preoccupazione in diverse centinaia di famiglie e in un vasto comprensorio.
Questa mattina (9,30) è in programma una nuova riunione del tavolo territoriale tra l’azienda e i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm, quasi un prologo in vista del tavolo che il ministero dello Sviluppo economico convocherà a breve, verosimilmente entro la prima decade del mese, comunque entro il 15 settembre.
Tanti erano, infatti, gli esuberi previsti dal piano strategico su un totale di 560 dipendenti tra i due stabilimenti di Mergo e Cerreto d’Esi. Inoltre, il piano contemplava pure il trasferimento del 70% della produzione italiana all’estero e la chiusura del sito cerretese e di interi reparti di quello di Mergo. Di qui, l’avvio di una mobilitazione, che ha indotto l’azienda a un ripensamento. Lo stato di agitazione nei due impianti Elica è tuttora forte, considerato che da più di una settimana le tute blu stanno attuando scioperi “a scacchiera” e a giorni alterni, generalmente di un’ora. Nel sito cerretese, quello destinato alla chiusura, venerdì le maestranze hanno incrociato le braccia per tre ore. Fim, Fiom e Uilm chiedono un nuovo piano che non preveda licenziamenti e che, nello stesso tempo, contempli il ritorno delle produzioni dalla Polonia in Italia.
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Corriere Adriatico