FABRIANO - Fabriano resta senza pediatri. Famiglie sull’orlo di una crisi di nervi: «In caso di emergenza bisogna augurarsi che vada tutto bene e correre...
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Proposta che è stata rifiutata dai genitori che hanno preferito, privatamente, raggiungere con l’auto l’ospedale di Branca-Gubbio, in Umbria, dove adesso il bambino è ricoverato nel reparto di Pediatria.
I medici del pronto soccorso hanno fatto tutto ciò che potevano fare anche se la famiglia ha polemizzato per la mancanza di un pediatra h24 e l’obbligo di dover raggiungere un’altra città con il figlio malato. Dal 18 marzo 2019 il pediatra è presente a Fabriano solo 6 ore al giorno. Una razionalizzazione del servizio che, secondo la Regione Marche, è da imputarsi essenzialmente a due motivi: una nuova riorganizzazione a seguito della chiusura del Punto nascita e la carenza di personale.
Resta, però, il fatto che Pediatria dovrebbe rispondere alle esigenze di un’utenza tra gli 0 e i 17 anni di ben 7.823 bambini residenti a Fabriano e nel comprensorio che hanno il diritto di curarsi sotto casa. Quando un piccolino ha la febbre alta non si sa mai che tipo di complicazioni possono arrivare e stare con il terrore di dover arrivare a Branca o Jesi per essere visitati da un pediatra non fa dormire sonni tranquilli.
Recentemente c’è stato un caso simile. Prima un bambino, dopo essere stato visitato attentamente dai medici in servizio al pronto soccorso di Fabriano, per via di continui episodi di vomito, è stato trasferito a Jesi. Una situazione, questa, che comunque ha portato disagi vista la situazione della SS 76 che va attraversata nell’area cantiere che va da Fabriano Est a Serra San Quirico. «Cosa sarebbe successo se fosse stato inverno con le condizioni meteo poco favorevoli che chiaramente rallentano l’andamento dei mezzi? È inammissibile», lamentano i familiari. Adesso uno con la febbre alta dovuta probabilmente a una forma di bronchite o polmonite. Continuail lavoro dei sanitari del Profili. Nelle ultime 24 ore sono più di 110 i casi trattati, in maggioranza codici verdi che avrebbero potuto evitare addirittura di andare in Pronto soccorso e affidarsi ai propri medici di famiglia.
L’auspicio è che con il concorso bandito dalla regione Marche possano arrivare pediatri a prescindere dall’esito delle udienze al Tar e al Consiglio di Stato contro la chiusura del Punto nascita. Nei giorni scorsi si è riunita la commissione per esaminare i 35 pediatri che hanno presentato domanda per il bando indetto da Palazzo Raffaello per l’assunzione a tempo indeterminato di specialisti. Corsa contro il tempo per trovare i 5 pediatri che permetterebbe al reparto dell’ospedale di sopravvivere e ai genitori di stare tranquilli perché, in caso di emergenza, il Profili sarebbe dotato di tutte le figure professionali, anche dei pediatri, per i 7.823 bambini del comprensorio che speriamo non abbiano mai bisogno dello specialista. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico