Indelfab, il confronto dopo il fallimento: «Prolungare gli ammortizzatori sociali»

Indelfab, il confronto dopo il fallimento: «Prolungare gli ammortizzatori sociali»
FABRIANO -  Prolungamento degli ammortizzatori sociali e massimo impegno sinergico tra tutti i soggetti coinvolti nella vicenda per rilanciare un vasto comprensorio,...

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FABRIANO -  Prolungamento degli ammortizzatori sociali e massimo impegno sinergico tra tutti i soggetti coinvolti nella vicenda per rilanciare un vasto comprensorio, devastato sul versante occupazionale da una crisi mai vissuta prima. Con l’analisi di questi due argomenti ha preso il via ieri l’azione di istituzioni e sindacati per porre rimedio alla brutta situazione di Indelfab (l’ex Jp Industries), dichiarata fallita dal Tribunale di Ancona.

 

Il tavolo in videoconferenza, organizzato dal ministero dello Sviluppo economico, a cui hanno partecipato la sottosegretaria dello stesso Mise Alessia Morani, Fim, Fiom e Uilm, le Regioni Marche e Umbria, i Comuni interessati (per Fabriano il sindaco Gabriele Santarelli e l’assessore Barbara Pagnoncelli) e Invitalia, ha avviato un confronto molto importante. «Servono fatti e atti concreti nell’interesse delle collettività montane – osservano Fim, Fiom e Uilm – e ad oggi è fondamentale individuare le azioni adeguate per garantire i 12 mesi di cassa integrazione per cessazione attività che, oltre a dare sostegno alle persone, costituiscono un elemento di grande rilevanza, anche per andare a discutere di qualsiasi ipotesi di reindustrializzazione». Una nuova riunione del tavolo è stata già ipotizzata dopo la metà del mese, visto che il 15 dicembre è previsto l’esame congiunto con il ministero del Lavoro per la cassa integrazione, reso necessario dalla sentanza di fallimento. Nel frattempo, proseguiranno i confronti con i curatori fallimentari per capire la condizione dell’azienda e individuare la strada migliore che possa dare tutela ai 566 dipendenti e rilanciare il distretto. «Ribadiamo con forza la drammaticità di questa crisi industriale – affermano ancora le parti sociali – che rischia di innalzare ulteriormente i numeri della disoccupazione sulle aree dell’Appennino umbro-marchigiano e richiediamo il massimo impegno a tutti i livelli, augurandoci che i vari progetti, con i quali ci si misurerà, vengano poi supportati anche da fatti concreti, in attesa di riprendere l’interlocuzione subito dopo il 15 dicembre, nell’ambito di un confronto costante e coerente con gli impegni fin qui presi con le lavoratrici e i lavoratori». 

 

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Corriere Adriatico