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FABRIANO - Sono quasi terminati i lavori lungo il vecchio tracciato della SS 76, quello storico, percorso negli anni d’oro. Ora ospiterà le due carreggiate che da Serra San Quirico conducono a Fabriano. I lavori sono in lieve ritardo, si parla di 3-4 settimane. La circolazione, infatti, si sarebbe dovuta spostare a fine maggio, massimo inizio giugno, nelle due carreggiate in questione, con doppio senso di circolazione, per permettere alle imprese di effettuare alcuni lavori nel nuovo tracciato stato usato in questi ultimi anni.
L’obiettivo è aprire le due carreggiate che sono state oggetto di lunghi lavori di ammodernamento (sia strada che gallerie e viadotti) per avviare gli interventi nelle altre due corsie al fine di arrivare, ormai entro agosto, all’apertura completa della tratta.
Per permettere tutto ciò è necessario completare una serie di sopralluoghi e collaudi e l’allaccio dell’elettricità. Al momento manca la corrente nelle gallerie in quanto si procede con i generatori. «Una volta passati alla linea elettrica nazionale si potranno aprire le due carreggiate della SS 76 rimesse a nuovo ad eccezione dell’area del viadotto di Genga e si potrà rifare l’asfalto nella strada attualmente aperta», riferiscono fonti sindacali. I lavori, da parte di Astaldi, tra Genga e Serra San Quirico, sono quasi completati, anche se resta fuori, e la strada è ancora in salita, quel tratto, meno di un chilometro, dove più di due anni fa sono stati ritrovati sei fusti di cromo esavalente.
Il progetto di caratterizzazione (la bonifica vera e propria) prevede una fase ulteriore perché i piezometri posizionati nel terreno hanno accertato ancora la presenza di questa sostanza tossica.
Serve, quindi, un nuovo approfondimento con il pronunciamento dell’Arpam.
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Corriere Adriatico