FABRIANO - Un altro investimento pedonale, l’ultimo caso solo quattro giorni fa. È accaduto ieri mattina alle ore 11 in prossimità della sede distaccata...
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L’uomo si è subito fermato ed ha allertato i soccorsi, alcuni passanti hanno prestato le prime cure in attesa dell’arrivo dei sanitari dal vicino ospedale. La donna, sempre cosciente, è stata stabilizzata e trasportata al Pronto soccorso ed è stata sottoposta a tutti gli esami: le è stato diagnosticato un trauma alla caviglia destra ed è rimasta alcune ore in osservazione prima di essere dimessa. Vista la bassa velocità del mezzo, le forze dell’ordine ipotizzano una distrazione come possibile causa dell’investimento.
Intanto infuriano le polemiche. L’ultimo investimento era accaduto venerdì pomeriggio a circa un chilometro da viale Zonghi: ad avere la peggio era stato un 70enne investito in piazza XX Settembre, davanti alla stazione ferroviaria. Questi ultimi due episodi in due strade molto trafficate, sia di giorno che di notte tanto che l’amministrazione comunale, due settimane fa, ha installato le centraline per il controllo della velocità e la sanzione degli indisciplinati al volante. In alcune ore della giornata questi contenitori arancioni ospitano all’interno anche l’apparecchiatura che rileva l’infrazione con relativa sanzione amministrativa. Questi i dati dopo quattro giorni di rilevazione nelle due strade teatro, spesso, di investimenti. All’altezza del civico 69 di viale Serafini, verso la stazione, sono stati contati 50.784 mezzi. Ben 8.797 le infrazioni, il 17,3%. La percentuale raddoppia di notte. La velocità media è di 89 km/h. All’ora di pranzo una macchina transitava a ben 102 km/h. Lungo viale Zonghi sono stati contati 56.621 passaggi di mezzi. Di questi solo il 4% ha superato il limite di 50 km/h, ma la percentuale triplica nelle ore notturne. Qui si viaggia a una media di 77 km/h nonostante la presenza di scuole e attività commerciali lungo la strada principale che collega il centro storico e i giardini pubblici Regina Margherita con la periferia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico