FABRIANO - Ancora cinghiali in cerca di cibo a due passi dalle case. I residenti di via del Molino, vicino all’ospedale di Fabriano, sono esasperati. La professoressa...
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Via Aldo Moro, cinghiali a due passi dalle case: la paura dei residenti
«Domenica avevo i cinghiali, all’ora di pranzo, dietro la mia abitazione. Questi animali – dice - non hanno paura più di niente. Rimane la nostra di paura: io ormai il garage non lo uso più. Abbiamo già avvisato l’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune, la polizia locale, il sindaco e il servizio veterinario. Che altro dobbiamo fare?». Domanda più che lecita quella che si è posta Emanuela Manoni che chiede un intervento per fermare l’invasione di cinghiali in via Del Molino. Negli ultimi mesi i residenti hanno segnalato spesso la presenza di questi grossi animali selvatici. In un caso, addirittura, hanno raggiunto l’ospedale. Sono stati sorpresi a grufolare a poche decine di metri dall’ingresso del Profili. Circa 10 cinghiali sono stati visti in prossimità del negozio per animali situato in via Del Molino, la parallela dell’ospedale. Non è la prima volta che accade. Non lontano c’è il fiume Giano dove un branco numeroso si nasconde, lontano da rumori e dalla presenza dell’uomo. Spesso, in cerca di cibo, i cinghiali salgono e arrivano nel centro abitato e qualche volta anche nel parcheggio del Profili.
Cinghiali anche in altre zone della città: in via Aldo Moro sono stati notati alcuni esemplari che grufolavano nell’isola ecologica, in mezzo alle abitazioni del quartiere Campo Sportivo. Frugavano in cerca di ghiande. Recentemente un branco di ben 49 cinghiali, composto da esemplari di grossa taglia con cuccioli al seguito, attraversava la strada in pieno giorno a Collegiglioni, lungo la tratta che conduce a Genga. Intanto si muove l’Amministrazione comunale con un’ordinanza che fa scattare controlli e multe contro chi abbandona cibo in giro. In una delibera di Giunta si legge che i cinghiali «nel tempo hanno modificato il loro naturale comportamento perdendo la diffidenza verso l’uomo». L’ordinanza firmata dal sindaco, Gabriele Santarelli, vieta di lasciare in luoghi aperti alimenti o residui di cibo in quanto, anche non volontariamente, potrebbero essere foraggiati in tal modo i cinghiali.
Previste multe fino a duemila euro. Si ordina, poi, di ancorare i cassonetti dei rifiuti organici detenuti da utenze domestiche in vie situate in prossimità del fiume. Gli uffici comunali dovranno individuare quanto prima i tratti adiacenti il Giano, nel cuore della città, dove avviare un’azione di ripulitura e bonifica di scarti alimentari, rifiuti organici, rovi e folta vegetazione. Nel 2014, ben cinque anni fa, furono concordate con la Prefettura le prime azioni per fronteggiare la problematica: fu emanata un’ordinanza sindacale con la quale si vietò ai cittadini di alimentare i cinghiali; poi ne fu emanata un’altra con la quale furono previste azioni di allontanamento per respingere i cinghiali dall’alveo del fiume verso l’area di ripopolamento e cattura, per poi procedere ad una ripulitura e bonifica dell’area adiacente l’alveo del Giano. Il problema, però, non è stato ancora risolto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico