Casa all’asta, niente alloggi popolari L’inferno di una madre con due figli

Casa all’asta, niente alloggi popolari L’inferno di una madre con due figli
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FABRIANO - La crisi morde sempre più. Quando il reddito Isee è pari a zero non resta che affidarsi alla Provvidenza e attendere un alloggio popolare. A Fabriano sono 34 le famiglie in attesa di sfratto. Vuol dire che quando le autorità preposte arriveranno a suonare alla porta per la terza volta, lo sfratto sarà esecutivo. Questo numero sale a 47, quindi 13 in più, se consideriamo anche gli altri Comuni dell’Ambito 10: Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e Serra San Quirico. Sono già scesi in campo sia l’Amministrazione comunale che i privati. 


L’assessore Simona Lupini annuncia che i Servizi Sociali di Palazzo Chiavelli «stanno costruendo un progetto risolutivo con soluzioni durature per dare ossigeno a queste persone. Il Comune di Fabriano – spiega – intende partecipare a un bando molto consistente dal punto di vista economico per avere fondi necessari per dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà». C’è, intanto, una equipe a lavoro che vede anche la partecipazione delle associazioni per monitorare la situazione. L’ultimo episodio di sfratto risale a ieri e l’ha segnalato l’imprenditore Urbano Urbani dopo un incontro con il sindaco Santarelli e il vicensindaco Arcioni.


«Emanuela, con due figli di cui uno diversamente abile, sta vivendo un dramma familiare. Casa sua è stata venduta all’asta. Il Comune non ha più abitazioni libere. Per una casa popolare – spiega Urbani su Facebook - occorre fare domanda, entrare in graduatoria e i tempi non sono brevi. Lanciamo un appello a tutti per trovar loro un’abitazione. Chiediamo a chi ha acquistato casa all’asta di permettere alla donna e ai figli di rimanere lì finché non troviamo una sistemazione adeguata alla sua situazione». A rischio sfratto da via Urbani anche una famiglia con tre bambini. Il sindaco Santarelli, che mensilmente incontra i vertici di Erap, spiega di essersi impegnato in prima persona nel «trattare con Erap affinché venga predisposto un piano di rientro per gli inquilini morosi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico